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Gli agricoltori orvietani dichiarano guerra ai cinghiali ed a chi li protegge

Dura presa di posizione del presidente di Confagricoltura Roberto Poggioni. Devestanti le conseguenze in agricoltura determinate dall'alto numero di cinghiali

Gli  agricoltori minacciano anche di passare presto alle vie legali pe difendere il loro terreno dalle razzie dei cinghiali, che nell'Orvietano sono più numerosi che in tutta la regione. 

E' con una nota stampa a firma del presidente della Confagricoltura, Roberto Poggioni, che l'Unione agricoltori della Rupe manifesta tutta la sua preoccupazione. Un'inquietudine, si deduce dalla nota, dovuta oltre che per la presenza massiccia sul territorio di un numero sempre più elevato di cinghiali, con conseguenze all'agricoltura devastanti, anche dal modo in cui gli organi istituzionali preposti stanno affrontando il problema. "Da una parte la Regione - specifica il presidente Poggioni - dalla quale riceviamo segnali di assoluto silenzio, dall'altra la Provincia, il cui assessore Pellini sostiene che sul territorio provinciale la presenza di cinghiali ha raggiunto ormai le 50mila unità e pone, come rimedio, tre o quattro battute di selezione per il mese di agosto". "Battute che - continua la nota - saranno sufficienti, forse, a rifornire di carne fresca le tante sagre al cinghiale ma non certamente a contenere i danni che i nostri agricoltori stanno subendo quotidianamente e che mettono a rischio oltre che i redditi delle aziende stesse, anche la loro possibilità a mantenere alti i livelli occupazionali".  Provvedimenti più seri, quindi, e aumento delle battute di selezione, le richieste pressanti da parte della Confagricoltura orvietana, decisa a non mollare la presa ma, al contrario, a rimanere sul piede di guerra minacciando addirittura di intraprendere una seria battaglia legale. "Se la strada da percorrere è quella intrapresa dalle associazioni dei cacciatori, (che si stanno battendo contro la modifica alla legge regionale che abolisce le battute di caccia congiunte e il prelievo del cinghiale nelle zone di ripopolamento e cattura, ndr), allora anche noi - ha concluso la nota - dobbiamo pensare sempre più concretamente ad iniziative legali per salvaguardare i nostri interessi".

 

 

 

Pubblicato il: 27/07/2006

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