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Orvieto Music Festival


Dal 27 al 30 luglio, con due spettacoli a sera, alle 21.00 e alle 22.30, Piazza del popolo

L'intensa sonorità e le vocalità del jazz, ma anche la solida base ritmica blues e la coinvolgente energia latina della salsa. Ad animare l'estate orvietana torna per il secondo anno Orvieto Music Festival, manifestazione organizzata dall'AGIO (Associazione Giovani Imprenditori Orvieto) con la collaborazione di Multiservice meeting & eventi, che ne cura la direzione artistica con il prezioso contributo di Riccardo Stefanini, ed il Patrocinio della Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Orvieto.

 

Sulla scia del successo del 2005, l'AGIO, che nasce con lo scopo di promuovere eventi culturali per valorizzare artisticamente la città di Orvieto, organizza una seconda edizione del festival, dove le sonorità più alte incontrano le emozioni dell'anima.

 

Dal 27 al 30 luglio, con due spettacoli a sera, alle 21.00 e alle 22.30, Orvieto Music Festival 2006 sarà ospitato nella splendida cornice di Piazza del Popolo, dove verrà allestito anche uno spazio dedicato ad incontri, dibattiti diurni e jam session che si terranno in tarda serata dopo gli spettacoli principali. 

 

Apriranno il festival, giovedì 27, le alchimie musicali dei Petramante, gruppo tra i più apprezzati nel nuovo panorama della musica rock per la loro capacità di fondere poesia e ritmo in un connubio armonico che si rivela fluido, avvolgente e lucente. Alla loro performance seguirà Selma Hernandes, cantante di San Paolo che presenterà con il suo gruppo il progetto "Minha Alma Brasileira", un vero e proprio viaggio all'interno della storia della musica brasiliana. Incantando il pubblico con le sonorità ed il misticismo tipici di quel paese, "Minha Alma Brasileira" è uno spettacolo che permette di addentrarsi in questo percorso affascinante e complesso in cui si sono sviluppati i diversi ritmi e stili musicali brasiliani, dal choro alla samba, dalla bossa al forro. Il concerto attraverserà un mare di emozioni e sensazioni a volte contrastanti, alla scoperta di un Brasile lontano dai luoghi comuni. Un Brasile dai mille volti, dai sapori intensi, dallo spirito libero e creativo anche nella sofferenza.

 

Venerdì 28 sarà la volta di "Swingando", un progetto musicale che nasce con l'idea di valorizzare lo swing e le sfumature jazz della musica leggera italiana d'autore che va dagli anni trenta ai giorni nostri. Non semplici "cover" ma tributi dolci ed ironici ad artisti quali Dean Martin, Louis Prima, Natalino Otto, Nicola Arigliano, Bruno Martino, Fred Buscaglione, Renato Carosone, Domenico Modugno, fino ai più moderni Paolo Conte, Sergio Caputo, Vinicio Capossela, Pino Daniele. Uno spettacolo di puro gusto e divertimento dove non mancheranno gag e improvvisazioni. Alla voce Antonio Ballarano, con le doti eclettiche di chi si esibisce da anni in concerti di piazza, teatro e club, a supportarlo una serie di musicisti molto titolati ed esperti del panorama jazz e classico: Antonio Ruvo alla chitarra, Rossano Emili al sax baritono, Davor Pomir alla tromba, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Alessandro Ricci alla batteria.

 

La serata prosegue con Michele Ascolese. Musicista eclettico, chitarrista autodidatta e versatile, con una grande passione per la musica brasiliana, Ascolese crea gli Iguazù Project, un gruppo di musicisti provenienti da diverse estrazioni e paesi, che propone una musica "meticcia", dove trovano spazio anche particolari accenti etnico-jazzistici che sono diventati caratteristici della cosiddetta musica mediterranea.

 

Ritmi latini sabato 29 con Jim Porto, pianista brasiliano approdato a Roma nel 1978. La sua musica spazia dalla bossanova al funky per arrivare al jazz più classico, con la capacità di tradurre in musica i colori, la cultura ed i gusti di un paese che continua ad esercitare un'attrazione ipnotica. L'emozione latina prosegue con una notte di pura salsa guidata dai ritmi dei Diapason, gruppo romano costituito da soli musicisti italiani uniti, dalla volontà di comunicare con la forza della musica il loro amore per Cuba e le sue splendide trazioni.

 

Domenica 30 sarà la volta della voce calda di Alan Soul (al secolo Giulio Todrani) accompagnata dagli Alanselzer, gruppo che richiama le band degli anni '50. Nel concerto verranno rivisitati brani famosissimi dell'epoca in chiave "jazzy", dove il suono diventa "swingante" ed aggressivo. Saranno inoltre riproposte alcune delle più belle canzoni di Ray Charles, grazie alla voce di Alan Soul, uno dei pochi in circolazione veramente in grado di interpretare degnamente il repertorio di "the genius".

 

Chiuderà il festival il gruppo di Jeff Jones per un finale dalle sonorità ritmiche più accentuate con rock, soul e rythm & blues.

 

Musica d' "eccellenza", quindi, che ogni sera darà spazio anche alle "eccellenze umbre" con degustazioni dei prodotti tipici per "gustare" e "degustare" a pieno i piaceri della quattro giorni orvietana.

 

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Pubblicato il: 27/07/2006

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