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Provincia. Modifiche al Piano faunistico

Approvate a maggioranza, le modifiche apportate accoglierebbero esigenze del territorio

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La Provincia di Terni ha apportato alcune modifiche ed integrazioni al Piano faunistico. La proposta è stata approvata, nella riunione di ieri pomeriggio, dal Consiglio provinciale con 13 voti, espressione dei consiglieri di maggioranza, mentre l'opposizione ha fatto registrare 2 voti contrari (Torquato Petrineschi,FI e Mario Montegiove,AN) ed 1 astensione (Paolo Maggiolini,UDC). In segno di protesta il consigliere di AN Giovanni Montani non ha partecipato al voto, in quanto il suo emendamento per la modifica dei confini delle "Zone di Ripopolamento e Cattura" (ZRC) "Collesecco" e "Casigliano" non è stato accolto.

"Le modifiche sono state proposte dopo un'ampia fase di partecipazione  -ha detto l'assessore Gianni Pelini-  che ha coinvolto, fin dallo scorso messe di settembre, l'ATC n°3, le associazioni provinciali di cacciatori ed agricoltori, la commissione consiliare competente ed i rappresentanti di alcuni comuni interessati. Con queste integrazioni si sono date risposte adeguate  -ha proseguito l'assessore provinciale alla "Caccia"-   ai vari problemi che riguardano il settore: dall'armonizzazione dei confini territoriali all'eccessiva presenza di cinghiali; dalla costituzione di nuove aree protette per favorire la conservazione e l'incremento di fauna da irradiare sul territorio alla prevenzione dei danni al patrimonio agricolo e faunistico".

Polemici gli interventi dei consiglieri di minoranza (Giovanni Montani e Mario Montegiove-AN, Torquato Petrineschi-FI e Paolo Maggiolini-UDC) i quali, oltre a chiedere il rinvio del punto per allargare ulteriormente la fase partecipativa e consentire la presentazione di eventuali osservazioni, hanno lamentato il fatto che "il Piano non presenta obiettivi chiari e lineari ed è privo di linee lungimiranti. Non ci sono esigenze così pressanti da giustificarne una revisione così articolata ed alla vigilia delle ferie estive. E' solo dettato da alcune emergenze che, poi, non trovano adeguata soluzione: prime fra tutte quelle relative all'eccessiva presenza di cinghiali ed alla carente gestione delle ZRC. Chiediamo  -hanno detto fra l'altro- una più seria politica di contenimento della specie cinghiale ed una caccia di selezione più efficace a salvaguardia delle produzioni agricole".

A difesa del provvedimento si sono schierati i consiglieri Domenico Rosati-DS e Danilo Buconi-PDCI, i quali hanno sottolineato che "nella fase partecipativa sono state poste soltanto questioni marginali. Il Piano accoglie le preoccupazioni pervenute da più soggetti e territori. Su un tema così delicato l'unanimità non si potrà mai conseguire. Alcuni aggiustamenti potranno essere apportati anche in seguito e questioni centrali, come la presenza dei cinghiali ed i danni all'agricoltura, saranno approfondite a prescindere dal nuovo Piano faunistico. Il documento dà precise linee d'indirizzo ed un eventuale rinvio non giova, certo, a nessuno".

Anche l'assessore Pelini, nella replica, ha evidenziato la possibilità di apportare in seguito alcuni aggiustamenti al Piano. "Intanto, però  -ha detto-  occorre andare avanti e garantire risposte adeguate alle esigenze dei vari territori. Quasi un anno di partecipazione a vari livelli ci sembra una buona cosa ed aver raccolto un'adesione su circa il 90% delle proposte è un risultato da non sottovalutare".

"L'iniziativa dell'Amministrazione provinciale di Terni  -sostengono il presidente, Andrea Cavicchioli, e l'assessore Gianni Pelini-  si inserisce in un contesto di azioni coordinate, portate avanti in un confronto con le varie espressioni del mondo venatorio per ottenere una qualità migliore nel settore. In particolare la creazione di una nuova ZRC a Farnetta di circa 1.600 ha è la dimostrazione oggettiva di questa volontà e consentirà di dare un'ulteriore risposta per la produzione e l'incremento della fauna selvatica con irradiamento nel territorio e per la protezione dell'avifauna migratoria. Porteremo avanti un disegno di collaborazione con la Giunta regionale e con la Provincia di Perugia per ottenere chiarezza di obiettivi generalizzati nel territorio umbro  -proseguono i due amministratori-  per il ruolo degli ATC; per le forme di gestione delle problematiche inerenti all'attività venatoria anche per il rapporto con gli agricoltori, con particolare riferimento ai danni provocati dai cinghiali ed al contenimento di questa specie; per le risorse finanziarie, tenendo conto anche della rimodulazione dell'imposizione fiscale e della necessità di far arrivare al territorio quantomeno una parte più consistente delle risorse provenienti dai cacciatori".

Il Piano, in sostanza, ridefinisce nuovi confini per alcune ZRC e ne istituisce altre. Le modifiche e le integrazioni sono state dettate da esigenze di gestione di alcuni territori, dalla trasformazione dei CAD (Centri di Ambientamento e Diffusione della fauna selvatica) in ZRC, dalla necessità di armonizzare i confini lungo strade e termini naturali per una migliore identificazione delle aree e per facilitare l'attività di controllo, dall'esigenza di rimuovere siti di elezione del ricovero della specie cinghiale al fine di prevenire danni al patrimonio agricolo e faunistico, dall'opportunità di favorire la conservazione di popolazioni di fauna per garantirne una sufficiente riproduzione naturale. Ma vediamo quali i cambiamenti apportati al Piano: inserimento del territorio ricadente nel comune di Orvieto totalmente all'interno dell'"Unità di Gestione Territoriale B"; abolizione dei CAD "Casa Pisana", "Montegabbione", "Alviano" ed "Itieli"; revoca della ZRC "Collesecco-Dunarobba" e contestuale istituzione della ZRC "Farnetta" con cospicuo incremento della superficie protetta; incremento della superficie attuale nelle ZRC "Guardea" e "Totano"; riduzione della superficie nelle ZRC "Poggente", "Casigliano", "Lugnano in Teverina", "Le Crete" e "Castellaccio"; nuova istituzione delle ZRC "Montecchio" e "Monteleone d'Orvieto" (per trasformazione del CAD in ZRC); nuova istituzione, infine, delle ZRC "Casteltodino", "Tronco Moscione", "Macchie di Amelia", "Mignattaro", "Pian del Vantaggio", "Sangemini". La creazione della nuova ZRC "Aeroporto" è stata stralciata dal Piano in quanto si attendono i risultati della rivisitazione dei confini delle ZRC "Arenara" e "Montiolo".

Pubblicato il: 26/07/2006

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