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Noa, la voce di Israele

Martedì 15 aprile al teatro Mancinelli, imperdibile concerto di Noa, voce cristallina che mescola jazz, rock americano e suggestioni mediorientali.

Cronaca

di Maria Flavia Timperi

Un concerto assolutamente da non perdere ed un evento musicale straordinario quello in programma martedì 15, alle ore 21, presso il teatro Mancinelli di Orvieto, organizzato, nell'ambito della stagione della canzone e della musica d'autore, dall'Associazione Te.Ma. e dal Comune di Orvieto.

L'appuntamento è con Noa, grande interprete ormai apprezzatissima in tutto il mondo la cui musica mescola armoniosamente jazz, rock americano e suggestioni mediorientali, superando ogni genere di barriera culturale.

Achinoam Nin (per tutti Noa), nata in Israele da genitori yemeniti e cresciuta nel Bronx, è ormai una stella indiscussa della world music, stimata per le sue grandi doti vocali e per l'originalità del suo sound pop che riflette il mix delle sue radici e delle sue esperienze.

Pacifista impegnata e sostenitrice della nascita di uno stato palestinese, la giovane cantautrice è stata spesso al centro di grandi eventi politici e religiosi, come quando, nel 1994, è stata la prima ebrea a cantare per il Papa davanti a centomila persone in piazza San Pietro, o come quando si è esibita ad Oslo davanti a Shimon Perez e ad Arafat.

Artisticamente ha collaborato con grandi nomi del mondo dello spettacolo, tra cui Sting, Santana, Stevie Wonder, Joan Baez, Johnny Clegg, Khaled e Nicola Piovani, ma soprattutto grazie alla collaborazione con Gil Dor e con il chitarrista americano Pat Metheny ha messo a frutto le capacità e la fantasia compositiva che uno spiccato talento musicale ha profuso in lei.

Ad Orvieto Noa presenterà il suo ultimo album "Now", appena edito in tutto il mondo, i cui testi e musiche per la maggior parte ha scritto personalmente.

Ad accompagnarla sul palco del Mancinelli sarà la validissima band formata da Gil Dor alle chitarre, Adi Rennert alle tastiere, Hagar Ben Ari al basso, Jean Paul Zimbris ai drums e Zohar Fresco alle percussioni.

Tutto il resto è bellezza e grazia allo stato puro.

Pubblicato il: 15/04/2003

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