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Troppi cinghiali, tanti danni. Orvieto il Comune più colpito

In quattro anni, nel territorio provinciale, hanno prodotto 650mila euro di danni. Sono 50mila, invece dei 12mila opportabili. In cerca di soluzioni...

La mozione presentata dal capogruppo di AN al Consiglio provinciale di Terni, Mario Montegiove, riguardante i danni causati dai cinghiali all'agricoltura, è stata occasione per un dibattito ed ha consentito all'assessore provinciale alla "Caccia", Gianni Pelini, di fare il punto della situazione e di lanciare alcune proposte per arrestare questo fenomeno.

"Negli ultimi quattro anni i danni rilevati sono stati quantificati in 650 mila €: 88 mila nel 2002, 154 mila nel 2003, 139 mila € nel 2004 e 269 mila circa nel 2005  -ha sottolineato lo stesso assessore-  Mentre i danni risarciti sono stati complessivamente pari ad oltre 517 mila €: 79 mila nel 2002, 102 mila nel 2003, 103 mila nel 2004 ed oltre 233 mila € nel 2005. Lo scorso anno si è registrato un rilevante incremento dei danni in quanto la specie è risultata pressoché triplicata. Sulla base delle risorse finanziarie trasferiteci dalla Regione, che si sono dimostrate insufficienti rispetto agli scorsi anni, è possibile liquidare solo il 47% dei danni ammessi a finanziamento, mentre nelle scorse annualità siamo stati in grado di coprire il 100% dei danni. Siamo al limite-ha proseguito l'Assessore-secondo stime attendibili i cinghiali presenti in provincia ammontano a 50 mila esemplari, contro un peso sopportabile pari a 12 mila capi. Di qui la necessità di prevedere azioni di contenimento più massicce ed investimenti più consistenti sulla prevenzione".

Proseguendo nella sua illustrazione l'assessore Pelini ha riportato alcuni dati interessanti: le colture che hanno subito maggiori danni sono state il mais, l'uva, il girasole ed il grano, seguiti da foraggi, nocciole ed avena. Il territorio comunale che ha subito maggiori danni è stato quello di Orvieto (129 mila € in 4 anni), seguito da Narni (83 mila €), Amelia (53 mila €), Acquasparta (45 mila €) e San Venanzo (42 mila €), chiudono la classifica i territori comunali di San Gemini con 1.250 € e Polino con 0 €. Il periodo in cui si sono verificati danni più consistenti è il mese di settembre, seguito dalla seconda quindicina di agosto e di luglio. I danni causati al patrimonio zootecnico si aggirano intorno al 10% del totale, con un aumento consistente nel 2005.

"La situazione è preoccupante  -ha proseguito Pelini-  All'apertura della caccia a questa specie la maggior parte dei danni si è già verificata. Occorre prendere seriamente in considerazione la possibilità di programmare battute selettive anche nel mese di agosto nei territori destinati alla caccia programmata".

Per il Consigliere Torquato Petrineschi (FI) "le azioni di contenimento non hanno dato il risultato sperato. Il sistema è saltato. Ora occorre prevedere iniziative straordinarie per tutelare gli agricoltori". Il consigliere Giovanni Montani (AN) ha proposto di "installare più recinzioni elettrificate e di catturare gli esemplari vivi, per rivenderli, poi, ad altre Province che lamentano la scarsità di questa specie nei propri territori. Esprimo anche qualche dubbio sul calcolo dei danni al patrimonio zootecnico, che mi sembrano eccessivi rispetto al peso e all'età degli animali aggrediti". Per il capogruppo dell'UDC, Paolo Maggiolini, la soluzione potrebbe essere facilmente trovata. "Basterebbe emettere un'ordinanza che consenta di programmare un maggior numero di battute per abbattere un numero congruo di cinghiali". "Non è così semplice  -gli ha replicato il consigliere Giorgio Posti, DS-  Occorre ricercare un minimo di consenso tra le categorie interessate: cacciatori, agricoltori ed ambientalisti". Dello stesso parere anche il capogruppo DS, Roberto Montagnoli, il quale ha sottolineato che "occorre individuare un percorso per uscire da una situazione di stallo, definendo modalità più lecite possibili ed evitando abusi. E' urgente revisionare il regolamento regionale in materia". Secondo il Capogruppo di AN, Mario Montegiove, "un dato su tutti è veramente preoccupante e cioè che venga liquidato solo il 47% dei danni subiti nel 2005: un danno enorme per il mondo agricolo". Anche il presidente dell'Assemblea, Giuseppe Ricci (DS) ha condiviso la necessità di trovare soluzioni adeguate "su cui  -ha detto-  occorre ricercare il maggior consenso possibile". 

Vista la complessità dell'argomento e la necessità di ricercare urgenti proposte omogenee e condivise, il Consiglio provinciale ha demandato alla 2^ Commissione il compito di programmare incontri con le categorie interessate e di stilare un documento che contenga indicazioni e proposte operative.

Pubblicato il: 19/07/2006

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