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La città in lotta contro la soppressione del tribunale

 Sarebbe un durissimo colpo per la città . Il sindaco di Orvieto incontra i rappresentatnti dell'ordine degli avvocati. La prossima settimana Mocio sarà dal ministro Mastella

di Stefania Tomba

ORVIETO - La prossima settimana il sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, sarà ricevuto dal ministro Mastella.  Si scrive così la prima pagina più importante nella battaglia iniziata dall'Ordine degli avvocati di Orvieto contro la ventilata soppressione del tribunale di piazza Corsica.  "Il criterio per l'accorpamento dei tribunali non può rispondere al mero parametro numerico - ha detto ieri Mocio al termine dell'assemblea straordinaria dell'Ordine che si è svolta nel suo studio all'interno della sede comunale - si rischia in questo modo di sopprimere gli unici tribunali che funzionano". "Bisognerebbe semmai - ha voluto spiegare - ripensare l'organizzazione delle circoscrizioni per consentire ai tribunali di lavorare meglio tutti e in maniera più omogenea. Questo rappresenterò al ministro".

"La soppressione del tribunale di Orvieto - ha aggiunto il sindaco - sarebbe una soluzione estremamente negativa e pericolosa per nostra città e rappresenterebbe un impoverimento della stessa non solo per gli avvocati ma anche per i servizi ai cittadini che peggiorerebbero di certo, in alcuni casi, e, in altri, verrebbero meno completamente".  Per questo, secondo Mocio, "occorre che tutte le istituzioni si schierino accanto alla città di Orvieto, come hanno fatto in passato". "Proprio a questo fine - ha specificato - ritengo utile, sin dai prossimi giorni, sensibilizzare formalmente il presidente Lorenzetti, il presidente Cavicchioli, i parlamentari eletti in Umbria e tutti i sindaci del comprensorio e del bacino di competenza del tribunale per essere in grado, insieme, di mettere in campo un'azione decisa e concreta".

 "La battaglia, perché di battaglia si tratta - ha specificato meglio l'avvocato Sergio Finetti, presidente dell'ordine forense della Rupe - non riguarda soltanto 100 avvocati, ma tutta la cittadinanza nonché le attività professionali che rappresentano l'indotto di un presidio di giustizia".  "Un presidio di giustizia - ha aggiunto Finetti - che è ritenuto minore solo per il bacino di riferimento e per il numero dei magistrati in servizio, ma non certo per la celerità e la qualità della giustizia che vi viene amministrata, dati questi, al contrario, che sono superiori alle medie nazionali".  E' quanto ha specificato anche il decano dell'ordine, l'avvocato Francesco Cinti che di fronte alla possibilità della perdita del presidio di giustizia ha parlato di una "diminutio enorme per la città".  "L'obiettivo di una giustizia più veloce, da tutti auspicato - ha detto - non si raggiunge con le soppressioni ma equilibrando le sedi giudiziarie. E quello di Orvieto resta comunque tra i dieci tribunali più snelli ed efficienti d'Italia".

Intanto tra le forze politiche della Rupe ad aver dato espressamente il proprio appoggio alla battaglia dell'Ordine è la Margherita, attraverso il segretario, Roberto Meffi.  

Mentre tra le istituzioni sovra comunali, in Provincia, al fine di sensibilizzare la giunta e il presidente si sono già mossi alcuni consiglieri di minoranza. Torquato Petrineschi (Fi) con un'interrogazione e Mario Montegiove (An) con una mozione. "L'opinione pubblica dell'Orvietano - scrive Montegiove nel documento - è fortemente preoccupata per questa ennesima soppressione di un ente istituzionale che determinerebbe una conseguente riduzione dei servizi al cittadino e seri danni a tutto il sistema economico e sociale locale".

(nella foto in alto da sinistra a destra: il sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, il presidente dell'Ordine degli avvocati, Sergio Finetti e l'avvocato, Francesco Cinti)

Pubblicato il: 12/07/2006

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