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Le città slow offrono contenuti al Trattato costituzionale dell convenzione europea. E le guida Stefano Cimicchi

Approfondimento

Il 10 aprile il presidente dell'Associazione Cittaslow e sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi a capo della delegazione dei rappresentanti del movimento Cittaslow (composta dai sindaci di Greve in Chianti, Paolo Saturnini, di Francavilla al Mare, Roberto Angelucci, di Chiavenna, Teresa Tognetti e di Castiglion del Lago, Fiorello Primi) ha consegnato al presidente della Convenzione Europea, Valéry Giscard d'Estaing e al vicepresidente, Giuliano Amato, il contributo di idee delle Cittaslow per il nuovo trattato costituzionale della Convenzione Europea.
La delegazione è stata ricevuta presso l'ufficio del Presidente della Commissione UE, Valéry Giscard d'Estaing a Bruxelles che ha mostrato particolare interesse e disponibilità verso le tematiche portate avanti dal movimento delle Cittaslow.

«Abbiamo rappresentato l'aspettativa - afferma il -residente delle Cittaslow, Stefano Cimicchi - che la futura costituzione europea sia ispirata al concetto delle città dei cittadini dal punto di vista dell'organizzazione sociale, dell'apertura all'integrazione e alla multiculturalità, al dialogo e al libero scambio, alla Pace.
Si è trattato di un incontro particolarmente cordiale nel quale lo stesso -residente d'Estaing - riferisce Cimicchi - ha mostrato di conoscere molto bene i canoni ispiratori delle cittaslow, tanto da segnalarci alcuni esempi di centri della Francia che potrebbero essere assimilati al movimento delle Cittaslow, per il tipo di organizzazione sociale, culturale e dei servizi che vi sono poste in essere».
In merito alle proposte delle Cittaslow per il nuovo trattato della Convenzione Europea (che di seguito si sintetizzano) Valéry Giscard d'Estaing e Giuliano Amato, hanno assicurato una giusta presa in considerazione soffermandosi, tuttavia, sulle attuali difficoltà di ordine generale connesse all'attuale momento storico.

Il contributo d'idee dell'Associazione cittaslow

L'Associazione delle Cittaslow, in qualità di "rete internazionale delle città del buon vivere", ha inteso dare il proprio contributo fattivo alle attività della Convenzione europea finalizzate alla stesura del Trattato costituzionale. Ciò nella consapevolezza che i lavori nel merito della Convenzione risultano essenziali per intensificare il processo di unificazione europea e per orientare l'Unione stessa verso una seconda fase istituzionale di fondamentale importanza per tutti i cittadini europei. Èfs infatti convinzione delle Cittaslow che al processo di costruzione della nuova Europa siano chiamate a dare il proprio contributo anche le numerose comunità locali, di cui l'associazione è senza dubbio uno dei legittimi rappresentanti. Cittaslow promuove l'Europa delle città piuttosto che quella delle regioni, con l'intento di esaltare il ruolo da protagonisti dei singoli cittadini europei. Del resto, nel momento in cui si afferma l'idea di una nuova Europa, unita, coesa e solidale, appare superato e desueto il concetto delle "piccole patrie", su base localistica o addirittura separatistica, di regioni o substati. D'altro canto l'associazione è convinta che solo con un rafforzamento delle istituzioni dell'Unione si potrà effettivamente dare vita ad un Europa non solo degli Stati, ma anche delle comunità locali e delle città, comprese quelle di minori dimensioni, sotto i cinquantamila abitanti, come le Cittaslow.

La condivisione degli articoli
L'associazione delle Cittaslow ha espresso il proprio consenso nei confronti di gran parte dei contenuti delle proposte relative agli articoli del Trattato costituzionale. Tale valutazione riguarda sia gli articoli da 1 a 16, sia quelli da 24 a 33 del trattato.
Per quanto concerne il primo gruppo, numerose sono le parti considerate di rilevante importanza dall'associazione. Quelle considerate di maggiore rilievo e interesse per i temi o le istanze trattate sono: il riferimento al modello federale contenuto nel primo comma dell'articolo 1, ritenuto essenziale per evidenziare la volontà del rafforzamento delle istituzioni dell'Unione Europea che l'associazione considera indispensabile. Peraltro, anche per i singoli Stati, l'associazione esprime il proprio forte consenso ad un modello di federalismo cooperativo e solidale, condizione indispensabile per promuovere lo sviluppo delle comunità locali. Per quanto concerne l'articolo 3, l'associazione Cittaslow ritiene importanti le affermazioni secondo cui l'Unione si deve adoperare per un'Europa improntata ad uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata e le più avanzate forme di giustizia sociale; l'Unione altresì promuove la coesione economica e sociale, la parità tra donne e uomini e, più in generale, la protezione ambientale e la tutela sociale. Le Cittaslow, fin dalla nascita dell'associazione, si sono fortemente impegnate con azioni concrete per favorire una crescita sostenibile all'insegna di forme di sviluppo non esclusivamente produttiviste e quantitative, ma piuttosto basate sulla qualità, la partecipazione dei soggetti locali, e l'integrazione tra diverse esperienze territoriali. Inoltre, uno degli impegni contenuti nella carta costitutiva delle Cittaslow, imprescindibile per essere nel novero delle città associate, è rappresentato da una politica ambientale tendente a mantenere e a sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano, valorizzando in primo luogo il recupero e il riuso delle tecniche e dei materiali locali.
Nell'ambito dell'articolo 8, l'associazione considera positivamente il riferimento al principio di sussidiarietà, ritenuto di fondamentale importanza anche all'interno dei singoli Stati, affinché le diverse istituzioni soddisfino sempre di più le esigenze delle comunità locali.

Le proposte di integrazione avanzate dall'Associazione Cittaslow
Relativamente agli articoli 13 e 14, l'associazione delle Cittaslow ritiene molto importante la necessità esplicitata di un coordinamento dell'Unione per le politiche economiche degli Stati membri - auspicabilmente esteso anche alle politiche sociali, non citate nell'articolo 13 - ed anche il sostegno attivo e senza riserve da parte dei singoli Stati della politica estera e della sicurezza comune dell'Unione. Se non si realizzerà un considerevole sviluppo del coordinamento delle politiche economiche e sociali e della politica estera e di sicurezza comuni, l'intensificazione del processo di unificazione europea risulterà del tutto insufficiente e non in sintonia con le aspettative delle comunità locali. Per quanto concerne le proposte relative agli articoli del trattato costituzionale del secondo gruppo in esame, dal 24 al 33, il consenso dell'associazione Cittaslow deriva dalla condivisione dell'opportunità di semplificare gli strumenti dell'Unione. L'obiettivo del tutto condiviso dalle piccole città del "buon vivere", è quello di ridurre in modo drastico il numero degli strumenti giuridici di cui l'Unione dispone per l'esercizio delle sue competenze, e di attribuire a tali strumenti denominazioni più intelligibili per i cittadini. L'associazione delle Cittaslow ritiene in ogni caso che alcune modifiche alle proposte presentate possano essere apportate: l'articolo 3 può essere riformulato per valorizzarne e arricchirne gli obiettivi sociali, confermando però il primato della pace e introducendo la necessità di merito e di principio che l'Unione ripudi la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. L'articolo 5 può essere vantaggiosamente modificato prevedendo che la Carta dei diritti fondamentali costituisca la prima parte della Costituzione europea, per attribuire ancora maggiore importanza alla Carta stessa. Infine, relativamente agli articoli riguardanti le competenze dell'Unione Europea, è auspicabile che si preveda una loro ulteriore estensione, anche in questo caso al fine di intensificare e accelerare il processo di unificazione europea.

Pubblicato il: 14/04/2003

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