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Te.Ma verso la rinascita. Intervista a Manuela Teresa Urbani

Il debito pregeresso sarà pagato in vent'anni, ma intanto è stato innescato un movimento virtuoso per garantire funzionalità e livello culturale. Lo spiega l'assessore in una nostra intervista..
Ma di quant'è il debito della Te.Ma? Interrogazione di Altra Città

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Un bilancio in netta ripresa e un mutuo in arrivo per sanare il pregresso. A descrivere passo passo la dura battaglia per la rinascita della Te.Ma., dopo le polemiche delle ultime settimane, è il presidente dell'associazione ed assessore alla Cultura, Manuela Teresa Urbani. "Le razionalizzazioni e i sacrifici che la struttura complessivamente ha fatto in questo anno - afferma il presidente - ci permettono di parlare di uno strutturale che è anche inferiore ai 250mila euro: una cifra del tutto accettabile per una struttura che, sì, offre servizi culturali (e come tale non sarà ma in attivo) ma che deve rispondere, necessariamente, anche ad un 'mandato aziendale'".  "Il risultato - spiega meglio - è stato raggiunto attraverso una riduzione del 50% delle spese di costo della stagione, la trasformazione di molti contratti del personale e la razionalizzazione delle singole voci in bilancio".  Altra cosa, ovviamente, il buco da un milione di euro, pregresso, che resta nelle casse della Te.Ma.  "Abbiamo iniziato a liquidare qualche creditore, una piccolissima parte per la verità, un 10% circa. Mentre a fine mese andremo al rinnovo della convenzione con il Comune, convenzione che è preliminare indispensabile all'accensione di un mutuo per chiudere il pregresso". Il mutuo, a sua volta, si calcola che si estinguerà in una ventina d'anni. "Ma, a quel punto - puntualizza l'assessore - potremo iniziare a lavorare più tranquillamente". "I primi passi li stiamo già facendo con la trasformazione di 3 contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, sempre ovviamente con caratteristiche di sostenibilità". Da questo punto di vista è stato prorogato (la scadenza era quella del 30 giugno) ed è attualmente in fase di rinegoziazione il contratto a progetto del direttore artistico storico del teatro, Enrico Paolini.

La cui spinta verso il teatro stabile, sostenuta anche in un recente intervento, non pare, però, trovare fortuna né in Comune né alla Te.Ma. Sul teatro stabile d'iniziativa privata, infatti, sindaco e  presidente Te.Ma. parlano di tempi tutt'altro che maturi. "I requisiti fissati dal ministero, innanzitutto, sono rigidissimi. E noi non li abbiamo. E poi, con le grandi produzioni (il passato ce lo insegna) si sottostà ad un rischio d'impresa che, in questo momento, non possiamo permetterci di correre. Non abbiamo alcuna intenzione d'intraprendere iniziative senza la necessaria copertura finanziaria". Piccole produzioni di qualità, razionalizzazione, nuove entrate e ammortamento dei costi di struttura sono, insomma, al momento gli obiettivi prioritari. "Col Comune - spiega l'assessore - siamo al lavoro per riuscire ad ammortizzare le spese di manutenzione con un progetto in scala con il palazzo del Popolo e dei Sette". Inoltre "all'assessore regionale - annuncia Urbani - è piaciuto molto il progetto che abbiamo presentato per la gestione delle piccole sale del territorio: siamo in attesa di definire tempi e modi. La richiesta era per 150 mila euro, anche se la cifra ora ovviamente ora è da definire". "Il progetto - dice Urbani - potrebbe estendersi anche all'Alto viterbese e creerebbe un circuito di promozione teatrale vasto che consentirebbe di ammortizzare notevolmente i costi di gestione". In fase di definizione anche un rapporto di collaborazione, ed eventuale finanziamento, con l'Eti (Ente teatrale italiano).

Pubblicato il: 10/07/2006

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