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Africane, slave ma anche italiane: è tornato a fiorire il mercato del sesso lungo la Baschi Todi

Il fenomeno che da sempre convive più o meno pacificamente con le sponde turistiche e panoramiche del lago di Corbara si è riaffacciato negli ultimi tempi in maniera eclatante.  "Siamo disarmati" alza le mani il sindaco di Baschi, Grasselli. Ci vorrebbe una stretta sinergia delle forze dell'ordine e non solo

di Stefania Tomba

ORVIETO - Africane, slave ma anche italiane: è tornato a fiorire il mercato del sesso lungo la Baschi Todi. Il fenomeno che da sempre convive più o meno pacificamente con le sponde turistiche e panoramiche del lago di Corbara si è riaffacciato negli ultimi tempi in maniera eclatante creando problemi di decenza e decoro in senso generale quando non addirittura di ordine e sicurezza pubblica.  

"Siamo disarmati - alza le mani il sindaco di Baschi, Isauro Grasselli - il Comune, con soli due vigili urbani a disposizione, più di così non può fare". "Con una stretta sinergia nell'attività di controllo di carabinieri, polizia, vigili urbani e Caritas, comunque - aggiunge Grasselli - sono convinto che un minimo di risposta lo si potrebbe avere".  "Effettivamente - prosegue - quando nel 2001 ottenemmo dal comando regionale dell'Arma il passaggio di competenze alla compagnia dei carabinieri Orvieto, per avere un controllo più diretto della situazione, le cose per un certo periodo sono andate meglio. Soltanto che poi, nonostante l'attenzione delle forze dell'ordine, il sistema di controlli purtroppo a periodi funziona e, a periodi, come in questo momento, no". 

I problemi che ne derivano, come è facile immaginare, attengono al decoro, con i proprietari delle abitazioni che sorgono lungo le stradine secondarie alla provinciale - a volte anche private - che si lamentano per la presenza insistente di prostitute in compagnia di clienti.  Ma anche alla sicurezza dei luoghi per le liti che spesso sono scoppiate negli ultimi tempi sulle piazzole della Baschi Todi tra le lucciole stesse o i loro clienti o protettori, senza voler contare le variegate realtà più o meno illegali (fino ad arrivare al caso estremo dell'omicidio dello scorso ottobre) che ruotano naturalmente attorno al mondo delle lucciole.  

In questo campo, tra l'altro, ma sul fronte del recupero e del sostegno alle ragazze sottoposte a sfruttamento è impegnata anche al Caritas, come fa notare il sindaco stesso, che è stato protagonista a maggio scorso insieme al vescovo, alla questura e all'Arma di un'iniziativa volta proprio alla promozione del progetto, gestito dalla Caritas, "Elena e Flora" finanziato dal ministero delle Pari Opportunità in base alla legge 286 del 1998, e cofinanziato dai Comuni di Orvieto, Todi e Baschi.

Pubblicato il: 07/07/2006

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