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Studenti dell'Università dell'Oklahoma scavano in località "Le Coriglie", a Monterubiaglio. Presentazione dei lavori

Il 1 luglio 2006 presso l'Hotel Oasi dei Discepoli si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del lavoro svolto dagli studenti dell'Università dell'Oklahoma presso gli scavi in località "Le Coriglie" nei pressi della frazione Monterubiaglio. A presiedere l'incontro, il sindaco di Castel Viscardo Massimo Tiracorrendo, il vicesindaco Daniele Longaroni, il professor Claudio Bizzarri e il professor Farland H. Stanley Jr. Il territorio in esame era già stato oggetto di studio da parte della Sovrintendenza nel 1996 quando vennero fatti i primi scavi archeologici che già all'epoca avevano portato alla luce reperti di epoca romana e tardo etrusca.

A distanza di dieci anni, gli scavi sono stati riaperti grazie al lavoro degli studenti dell'Università americana con il professor Farland H. Stanley Jr (direttore del Center of Classical Archeology and civilization of the Oklahoma University), il professor Claudio Bizzarri (professore all' Istituto Internazionale di Studi Classici ed Umanistici all'Università dell'Arizona) e il professor David Gorge. Per tutto il mese di giugno tutti gli studenti sono stati impegnati nell'attività di scavo raggiungendo risultati notevoli per il territorio. "E' un progetto molto importante per il comune di Castel Viscardo - ha esordito il sindaco Tiracorrendo -  nel quale l'amministrazione comunale ha fortemente creduto tanto che è tra i nostri progetti quello di entrare a far parte del PAAO anche con altri siti, quale ad esempio, la necropoli delle Caldane". Il professor Claudio Bizzarri ha poi presentato i risultati ottenuti dallo scavo a "Le Coriglie" premettendo il grande spirito di collaborazione e partecipazione anche da parte della cittadinanza. I lavori, che quest' anno sono stati orientati nella parte ovest dello scavo, hanno portato alla luce ritrovamenti risalenti all'epoca romana e tardo etrusca come: una lucerna, un ziro, una fibula in metallo con snodo realizzato a fusione, spilla da balia in bronzo, la base di una colonna, tessere in pasta vitrea colorate, frammenti d'intonaco con fasce di colori, frammenti di vasi in ceramica di epoca ellenistica.

I reperti sono stati rinvenuti al disotto della cinta muraria, sempre di epoca romana, che ha presentato una diversa conformazione rocciosa fatta di ciottoli e pietre. "Il nostro lavoro - ha sottolineato Bizzarri - non si limita ai lavori di scavo e di rinvenimento dei reperti ma anche alla conservazione del sito per poterlo inserire appieno nel circuito del PAAO".

Pubblicato il: 04/07/2006

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