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Miele contagiato, proseguono le indagini

Al centro dell'inchiesta ci sarebbe una grossa ditta dell'Orvietano

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ORVIETO - Proseguono senza sosta, con operazioni in mezzo Stivale, le indagini che hanno portato in questi giorni al maxi sequestro di miele contaminato dall'antibiotico "tetraciclina".  Al centro dell'inchiesta ci sarebbe una grossa ditta dell'Orvietano che, dagli accertamenti documentali, pare, infatti, che abbia acquistato, tempo addietro, venticinque chilogrammi di questo antibiotico di cui non è consentito l'utilizzo.  Per il momento, ha fatto sapere una nota del ministero delle politiche agricole "l'ispettorato centrale repressioni frodi  (Icrf) ha posto sotto sequestro centoventi tonnellate di miele di diversa origine geografica e botanica.  L'azione è stata condotta dall'ufficio di Ancona e dal Laboratorio di Catania".  

Il prosieguo delle indagini da parte dell'ufficio di Bologna ha portato all'ulteriore sequestro, presso una ditta della provincia di Modena, di quattro mila chilogrammi di miele millefiori italiano, per sospetta presenza di residui di "tetraciclina".  Sono in corso ulteriori indagini su delega della Procura della Repubblica di Orvieto anche in altre regioni italiane.  Risvolti potrebbero  arrivare già a partire dalle prossime ore.  Sul caso è intervenuto anche il neo ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro.  

"L'operazione portata a termine dall'Ispettorato — ha commentato — testimonia come una costante azione di controllo del territorio possa garantire ai consumatori un efficace tutela della qualità e sicurezza dei prodotti posti in commercio.  Inoltre — ha proseguito il ministro — intendo esprimere un particolare apprezzamento per i risultati ottenuti a seguito ditale azione di controllo coordinata dall'Icrf con efficacia e tempestività".

Pubblicato il: 28/06/2006

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