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'Non me le sarei mai aspettate simili dichiarazioni da parte di Olimpieri'

Monta la polemica sull'inserimento nell'organico del corteo di un figurante di colore. Campanari, presidente dell'associazione "Giovani per Orvieto" risponde all'esponente di An

ORVIETO - "Non me le sarei mai aspettate simili dichiarazioni da parte di Olimpieri". Replica così Giorgio Campanari, presidente dell'associazione "Giovani per Orvieto", alle polemiche suscitate dal question time dell'esponente di An sull'opportunità, per ragioni di veridicità storica, di inserire nell'organico del corteo un figurante di colore.

"Il ragazzo di colore è stato molto gradito - dice Campanari - anche perché si è dimostrato che Orvieto è una città aperta, moderna e che soprattutto l'integrazione razziale è una realtà ben consolidata". "E' lodevole - aggiunge - che vi siano persone di diversa cultura e tradizioni, che vogliano partecipare a momenti di festa della nostra città".

Campanari segnala tra l'altro la presenza all'interno del corteo anche "di altri extracomunitari, magari non riconoscibili, perché il colore della pelle è bianca" facendo l'esempio di un bimbo romeno di 13 anni. "Era emozionantissimo - dice - quando ha indossato per la prima volta il vestito storico. Sensazioni ed emozioni che purtroppo - polemizza Campanari - si vedono sempre più di rado nelle giovani leve orvietane: dimostrazione che la nostra cultura è più apprezzata da gente con cultura e storia diversa, che dagli stessi orvietani. Infatti anche per questo anno, non poche sono state le fatiche per trovare tutti i figuranti. Se a Olimpieri stanno a cuore realmente le tradizioni, che organizzi dei corsi intensivi per quegli orvietani che hanno dimostrato disaffezione nei confronti della nostra cultura".       

Intervento integrale di Giorgio Campanari:

Non me le sarei mai aspettate simili dichiarazioni da parte di un consigliere comunale dall'esperienza decennale come quella di Olimpieri.

A parer mio, invece, il ragazzo di colore è stato molto gradito, anche perché si è dimostrato che Orvieto è una città aperta, moderna e che soprattutto l'integrazione razziale è una realtà ben consolidata.

E' un dato di fatto che anche in Italia si stia andando verso una società multirazziale, come d'altronde questo tipo di società è una realtà a tutti gli effetti, in altri Paesi Europei come Inghilterra, Francia e Germania.

E' lodevole invece, il fatto che vi siano persone di diversa cultura e tradizioni, che vogliano partecipare a momenti di festa della nostra città.

Vorrei inoltre segnalare che oltre al ragazzo di colore, vi erano anche altri extracomunitari, magari non riconoscibili, perché il colore della pelle era bianca.

Vorrei raccontare come esempio, il reclutamento del piccolo Cezar, un ragazzino romeno di tredici anni. Quando si è presentato per partecipare al Corteo storico, era emozionantissimo: specialmente quando ha indossato per la prima volta il vestito storico.

Sensazioni ed emozioni che purtroppo, si vedono sempre più di rado nelle giovani leve orvietane: dimostrazione che la nostra cultura è più apprezzata da gente con cultura e storia diversa, che dagli stessi cittadini orvietani.

Infatti anche per questo anno, non poche sono state le fatiche da parte dei volontari dell'associazione "Lea Pacini" per trovare tutti i figuranti.

Come presidente di un'associazione culturale, ho sentito il bisogno di prendere le difensive della coraggiosa scelta della direttrice artistica del corteo storico, Nicoletta De Angelis.

Se a Stefano Olimpieri stanno a cuore realmente le tradizioni di Orvieto, che organizzi dei corsi intensivi per quegli orvietani che hanno dimostrato disaffezione nei confronti della nostra cultura. Sono fiero di aver dato il mio contributo al Corteo Storico, partecipando alla sfilata di questo anno. Spero che in futuro determinate dichiarazioni non saranno più esposte, specialmente in un consiglio comunale.

   

Pubblicato il: 21/06/2006

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