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Si rinnova la magia del corteo storico

Cambiano i protagonisti, resta il fascino dell'evento. Bagno di folla per il sempre suggestivo rito della processione. Occhi puntati sulle novità
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foto di copertina

ORVIETO - E' la magia che si rinnova.  Cambiano i protagonisti, ma resta intatto il fascino indiscusso del corteo storico e religioso del Corpus Domini che, ieri mattina, è tornato a sfilare per le vie cittadine gremite di orvietani e turisti.  E' stata davvero la folla delle grandi occasioni con la Rupe blindata alle auto e i parcheggi fuori porta stracolmi.  Lusinghiero, dunque, il bilancio della giornata, iniziata alle 10 con l'uscita puntuale del corteo storico dal palazzo del Capitano del Popolo.  

Un'uscita densa di emozioni per i 400 figuranti medioevali anche perché quest'anno la parata portava con se, oltre a numerosi esordi, anche due grosse novità.  La prima l'assenza di Sergio Riccetti che, dopo 55 anni, ha lasciato il corteo e, ragionevolmente emozionato, ha assistito alla sfilata dalla propria abitazione.  La responsabilità del suo costume, divenuto negli anni, insieme al personaggio, il simbolo stesso del corteo storico, è stata affidata, a partire da quest'anno, ad Alberto Bellini.  Che alla figura del conestabile dei cavalieri non ha fatto mancare nè l'orgoglio, né la fierezza, né tanto meno gli applausi tradizionali che, in più punti della sfilata, gli sono stati tributati.  Seconda novità accolta come un corretto segno dei tempi, di quelli moderni ma anche di quelli antichi, il figurante di colore introdotto quest'anno nel corteo per volontà direttore artistico.

Come ormai succede dalla scorsa edizione, poi, il vescovo anche quest'anno ha fatto fermare il corteo per entrare in carcere dove ha dato la benedizione ai detenuti: una novità introdotta nel 2005 proprio su espresso desiderio di monsignor Scanavino.  Con il vescovo hanno varcato i cancelli della casa di reclusione il Santissimo, l'Ostensorio e il Corporale e il cardinale che ogni anno Orvieto ospita in occasione della festa che ricorda il miracolo eucaristico di Bolsena del 1263.  Resta intatto, insomma, il fascino della parata storica.  Anche se, per la verità, rigore e disciplina non sono stati esattamente una parola d'ordine per tutto l'organico della sfilata.  Qualche sfilacciamento si è notato in questa edizione.  Ma lo si è notato, purtroppo, anche e soprattutto tra il pubblico, in molti casi, poco rispettoso della solennità dell'evento.  

Le celebrazioni del Corpus Domini hanno avuto, in questa edizione, un'appendice pomeridiana di grande successo: l'inaugurazione del nuovo percorso ai piedi della Rupe che collega l'area compresa tra Cannicella - porta Romana e rocca dell'Albornoz - porta Soliana, ovvero l'area sud del Paao (Archeologico ambientale dell'Orvietano) realizzata in attuazione delle varie leggi speciali per Orvieto. Il programma dell'inaugurazione, cui hanno preso parte anche gli amministratori orvietani, ha visto, a partire dalle 17, l'alternarsi di vari momenti: dalle visite guidate alle grotte, ai concerti della scuola di musica, alla dimostrazione spettacolare di discesa della Rupe su corda con gli speleologi orvietani fino alle passeggiate a cavallo, ai giochi per i bambini e agli immancabili spazi gastronomici. 

Pubblicato il: 19/06/2006

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