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Baschi, il sindaco si mobilita contro la chiusura delle poste di Acqualoreto

Grasselli: "E' ora di dire "basta" alla logica del profitto che tende a far scomparire servizi importanti per le collettività più deboli e meno protette. Poste Italiane deve darsi "un'etica" nel prendere decisioni di chiusura degli Uffici Postali

Dura presa di posizione del sindaco di Baschi contro la ventilata decisione di Poste Italiane SpA di sopprimere l'Ufficio Postale di Acqualoreto."Nonostante le Poste Italiane siano diventate una Società per Azioni, che giustamente mira a "fare profitti", è assolutamente impensabile - dice il primo cittadino - che un servizio di tale importanza possa essere negato ai cittadini anziani che vivono distanti da centri abitati più grandi e propone con forza alla Società Poste Italiane di poter godere gratuitamente della sede dell'Ufficio Postale di Acqualoreto, facendo accollare al Comune di Baschi le spese del canone d'affitto che a tutt'oggi sta sostenendo la Società di Poste Italiane e inoltre chiede la riorganizzazione dell'orario di apertura al pubblico di detto Ufficio, articolandola su n. 2 giorni a settimana dalle ore 8,00 alle ore 10,00.

"Infine si comunica - dice ancora Graselli - che in attesa del parere di Poste Italiane sull'apertura o chiusura di questo Ufficio, il Sindaco del Comune di Baschi coinvolgerà le Istituzioni Locali come la Regione dell'Umbria e la Provincia di Terni, affinché non abbandonino i piccoli Comuni (come il nostro) e difendano politicamente ed economicamente i servizi territoriali che fino ad oggi sono stati assicurati alla popolazione di questo Comune".

Il Sindaco ancora afferma che, "e' ora di dire "basta" alla logica del profitto che tende a far scomparire servizi importanti per le collettività più deboli e meno protette e inoltre ritiene che la Soc. di Poste Italiane debba darsi "un'etica" nel prendere decisioni di chiusura degli Uffici Postali, in quanto il servizio che erogano, è da sempre considerato dai cittadini come un servizio essenziale dello Stato, soprattutto in realtà disagiate come le piccole frazioni del nostro territorio".

Pubblicato il: 17/06/2006

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