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Despina, chi precisa e chi attacca

Gialletti (Sdi): "Il nostro gruppo è statao sempre favorevole. Barbabella assente per giustificati motivi di lavoro.  Perali (Assocommercio): un atto di vecchia politica intollerabile

ORVIETO - "Il nostro gruppo è sempre stato e continua ad essere favorevole alla grande distribuzione". Spiega così la posizione dello Sdi, in merito alla contrastata approvazione della Despina durante l'ultimo consiglio comunale, il segretario del partito, Evasio Gialletti, che chiarisce come l'assenza del capogruppo Barbabella in occasione della seduta del consiglio sia stata motivata, e anticipatamente, da impegni di lavoro. "Certi atteggiamenti tenuti anche con fin troppa veemenza dalla minoranza sono sinceramente incomprensibili" ha voluto aggiungere Gialletti. Per definire "intollerabile" la decisione del consiglio comunale si alza, adesso, anche la voce di Assocommercio da sempre contraria alla mega struttura. L'associazione parla di "un ritorno ad una vecchia politica che conosciamo". Di seguito il comunicato diffuso in merito da Carlo Perali di Assocommercio.Così mercoledì 14 giugno in Consiglio Comunale si è votata l'incoerenza di una giunta che evidentemente non sa distinguere un concetto di riqualificazione basato sul recupero ambientale e quindi stabilito sul miglioramento delle condizioni civili ed economiche della sua comunità, da un altro che è invece lo sfruttamento dell'ambiente all'insegna della più assoluta mancanza di cultura e sensibilità riferita naturalmente a territorio senza peraltro dimostrare quali sino i vantaggi di questa operazione e quale sia l'opinione e il consenso della gente che ci vive e ci lavora.

Così abbiamo scoperto che la nostra amministrazione non pensa affatto ad un piano di recupero, infatti non tiene conto ne dell'ambiente, ne della correttezza dell'ubicazione, ne se l'intervento sia conforme alla vocazione di questo territorio visto che si tratta dell'ingresso alla città, o ancora meglio se esiste un'etica in cui indirizzare lo sviluppo e la politica. Lo sviluppo come tale non è questione etica ma un concetto solo economico, il progresso però è un valore civile.Pertanto è naturale che in tempi come questi in cui la politica è dominata dall'ideologia economica, lo sviluppo viene drammaticamente confuso con il progresso. Mercoledì 14 giugno 2006, tutti i presenti hanno capito che l'Amministrazione ha votato lo sviluppo e a noi è venuto spontanea l'interpretazione di un ritorno ad una vecchia politica che conosciamo. Come si sa, questo genere di pratiche portano gli stessi componenti a compattarsi in una politica che si riduce ad essere un arma di potere. Unica voce parzialmente fuori dal coro della maggioranza quella di Donatella Belcapo, unica consigliere commerciante del consiglio e la sola che ha alzato la mano a favore di dibattito più attento e consapevole sulla questione. Così dopo aver tanto sbandierato la riqualificazione del Borgo come un'operazione ben riuscita e in grado di restituire dignità a quella zona, subito dopo con la riesumazione della ex Despina si viene a determinare un clima di nuova incertezza che fa temere perfino il fallimento.Quindi poco importa se il centro commerciale serve o non serve, non è questo il punto. La realtà drammatica è che nuovamente si è riaffacciata l'eclisse della politica che fa perdere la speranza e nuovamente è sceso il buio sulle sorti della cittàAggiungiamo inoltre che nessuno di noi a mai creduto al recupero di quel 30% di consumatori che si recano fuori Orvieto a fare acquisti o di un risparmio di prezzi al consumo motivato da una concorrenza più agguerrita . Siamo invece sempre più convinti che se l'Amministrazione continuerà per questa via molti commercianti saranno costretti a "chiudere bottega".

Pubblicato il: 17/06/2006

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