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Siti hard alle elementari. Il dirigente Adriana Tomassini chiarisce la posizione della scuola

A giudicare minimizzante l'atteggiamento riservato dalla scuola alla vicenda, intanto, restano i genitori...

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ORVIETO - Con l'ingresso nel vivo dell'indagine sulla vicenda dei siti pornografici alle elementari Marconi, il dirigente scolastico, Adriana Tomassini frena i fiumi di parole spese sull'argomento e mette i puntini sulle i, da un lato, sul tempestivo intervento della scuola e, dall'altro, sul fatto che sarà solo l'indagine a ricostruire con chiarezza come siano andate le cose.  "L'istituzione scolastica si è immediatamente attivata a chiarire e fare piena luce sullo spiacevole episodio - afferma la dottoressa Tomassini in riferimento al fatto che la scuola si è rivolta "al nucleo speciale dei carabinieri per accertare la cronologia dei collegamenti via internet e - dice - nel contempo, è stata attivata la direzione scolastica generale regionale affinché venga compiuta un'indagine ispettiva per chiarire la realtà dei fatti".  
E' quanto aveva già espresso, d'altro canto, il vicario scolastico la dottoressa Serafina Pierini ribadendo anche come il laboratorio fosse stato immediatamente chiuso una volta venuti a conoscenza della cosa in modo da consentire le dovute verifiche. "Per ora, anche se in proposito siamo vicini alla certezza visto che la cosa sembra riguardare soltanto alcuni bambini che svolgono una certa attività in una determinata ora - aveva detto ancora il vicario che riferiva la vicenda a soli a due o tre bambini - preferiamo andarci con i piedi di piombo". A dare uno stop, risentito, alle ricostruzioni della vicenda è, adesso, il dirigente scolastico. "Prima del termine delle indagini - dice la dottoressa Tomassini - ogni illazione in merito alla ricostruzione della vicenda risulta del tutto inesatta e gratuita volta esclusivamente a screditare l'immagine pubblica dell'istruzione scolastica e del personale in essa impegnata".
A giudicare minimizzante l'atteggiamento riservato dalla scuola alla vicenda, intanto, restano i genitori che non a caso hanno messo tutto nelle mani dell'avvocato. Il legale orvietano Sergio Finetti, tra l'altro nei giorni scorsi, ha messo in guardia dal considerare la faccenda ristretta all'interesse di solo qualche bambino parlando di un fenomeno ben più rilevante. Il problema della presenza di queste immagini a luci rosse, insomma, sarebbe ben più consistente di quanto non sia stato detto e non è ancora ben chiaro, tra l'altro, da quanto tempo il fatto fosse sotto gli occhi di tutti senza che in realtà nessuno se ne accorgesse.

Pubblicato il: 10/06/2006

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