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L'interrogazione dell'onorevole Piscitello

Approfondimento

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


PISCITELLO: Al Ministro dei beni culturali ed ambientali:

Per sapere

Premesso che

la Città di Orvieto, famosa nel mondo per il rilevante patrimonio di beni culturali che possiede, dal Duomo al Pozzo di San Patrizio, dal borgo medievale alle necropoli etrusche, nonché per la originalissima conformazione del suo centro storico posto sul pianoro di un esteso masso tufaceo, ha beneficiato a partire dagli anni '80 di una legge speciale - più volte rifinanziata, fino ai giorni nostri - per consolidare la Rupe su cui sorge mediante impegnativi lavori che hanno interessato/stanno interessando le pareti tufacee, il ciglio, le pendici poste alla base e lo stesso pianoro;

sono state prodotte normative ed introdotti vincoli da parte della Regione Umbria (vedi DCR n° 721/88 e n° 902/89 ed altre ancora) per tutelare e salvaguardare la Rupe e le opere di consolidamento realizzate, come pure esistono norme (vedi NTA del PRG del Comune di Orvieto) che vietano scavi e nuove costruzioni nel centro storico, fatte salve le deroghe concesse dal Consiglio Comunale per eccezionali motivazioni legate comunque ad esigenze di pubblica utilità;

da alcuni mesi sono iniziati i lavori per realizzare un vasto parcheggio sotterraneo, destinato ad ospitare decine di autovetture, autocarri, autobus e pulmini, in corrispondenza del parco alberato posto all'interno della Caserma Monte Grappa (ex SMEF Scuola Militare di Educazione Fisica e, originariamente, sede di una prestigiosa Accademia Femminile realizzata negli anni ' 30, oggi sede di una Scuola di Specializzazione della Guardia di Finanza), confinante per lungo tratto con Via Giosuè Carducci, nota anche come Confaloniera, area completamente pedonale e spazio verde per eccellenza degli Orvietani, posta proprio sul ciglio del lato nord della Rupe stessa;

l'ipotesi iniziale di realizzare un ingresso/uscita sulla Confaloniera è stato sventato, a lavori iniziati, grazie ad una spontanea e pressante protesta popolare (raccolte circa 1200 firme in poche ore);

tali opere comporteranno enormi scavi su migliaia di metri quadri, determinando seri interrogativi sulla loro compatibilità con le misure normative e tecniche a tutela della Rupe e sul significato della legge speciale di cui beneficia la Città;

il costruendo parcheggio comporterà la realizzazione anche di volumi edificati fuori terra (metri 3 circa rispetto al piano originario di campagna) che deturperanno l'armonia dei luoghi e l'unicuum costituito dal parco alberato e dagli edifici della Caserma, nonché le prospettive di fruizione da parte della comunità orvietana;

nei decenni passati, sino al 1990, in cui funzionò la SMEF (Scuola Militare di Educazione Fisica), le numerose e qualificate infrastrutture sportive dell'attuale Caserma Monte Grappa furono ampiamente usufruite dai cittadini orvietani, ora come associazioni sportive, ora come settori scolastici, come pure negli anni 1994 e 1995 il parco fu aperto alla città, in collaborazione con associazioni del volontariato, di giovani e di anziani, nonché utilizzato anche per importanti manifestazioni ippiche nazionali;

l'aspettativa della comunità orvietana, alimentata anche da promesse dell'Amministrazione Comunale, era di poter pienamente godere degli spazi verdi della ex SMEF per sopperire alla mancanza di analoghi spazi nel centro storico;

i lavori in corso, indipendentemente dalla permanenza della Scuola di Specializzazione della Guardia di Finanza, comprometteranno la futura fruibilità dell'area (il parcheggio interessa infatti il cuore del parco, in corrispondenza di un campo da calcio in erba e periferica pista di atletica);

da informazioni acquisite presso il Comune, l'opera avrebbe dovuto investire una zona marginale al parco, interessando un'ampia scarpata, quando poi si decise di realizzarla nella zona centrale, senza aver adempiuto alle procedure amministrative del caso;

tale situazione determina inoltre una discutibile prevaricazione degli Organi dello Stato - le opere in esecuzione sono controllate e dirette dal Provveditorato alle OO.PP. - rispetto al ruolo ed autonomia degli Enti locali:

se il Ministro interrogato non intenda tempestivamente rispondere a quanto segue:

se risponde al vero che il progetto iniziale prevedeva la costruzione del parcheggio interessando una scarpata marginale all'interno del parco e perché è stato poi modificato interessando la parte centrale del parco stesso;

quali siano le procedure adottate, con particolare riferimento al discutibile ambito di conformità stabilito dall'art. 81 del DPR n° 616/77, quando il regime di deroga dovrebbe prevedere comunque un'approvazione del progetto da parte del Comune; i termini di approvazione del progetto; le modalità di appalto e di affidamento dei lavori; le autorizzazioni acquisite; se siano state rispettate le competenze di Regione, Provincia e Comune; la compatibilità del costruendo parcheggio con le opere di consolidamento della Rupe previste da apposite leggi speciali, in particolar modo per ciò che concerne la parte da edificare fuori terra, come sollecitato da comitati di cittadini, con centinaia di adesioni, proprio a tutela del parco ex SMEF.ali;

se, indipendentemente dalla regolarità delle procedure adottate, non sia urgente e opportuno chiedere la sospensione dei lavori in atto per concordare soluzioni progettuali atte a mitigare gli impatti negativi sopra descritti

Pubblicato il: 11/04/2003

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