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Palombella. Tutti scontenti

Fischi alla Palombella più contestata degli ultimi anni: dopo l'edizione 2005 che aveva aperto spiragli di dialogo tra le opposte fazioni di animalisti e "tradizionalisti", in quella che si è celebrata ieri mattina in piazza Duomo sono tornati protagonisti gli scontri

foto di copertina

ORVIETO - Fischi alla Palombella più contestata degli ultimi anni: dopo l'edizione 2005 che aveva aperto spiragli di dialogo tra le opposte fazioni di animalisti e "tradizionalisti", in quella che si è celebrata ieri mattina in piazza Duomo sono tornati protagonisti gli scontri.  

Con gli animalisti - una cinquantina rappresentativi delle maggiori associazioni nazionali quelli giunti ieri sulla Rupe - che non hanno rinunciato a punteggiare l'intero svolgimento della cerimonia con i fischi e gli orvietani che hanno aspettato la fine del rituale per rispondere con una protesta che ha tenuto impegnate le forze dell'ordine dispiegate sulla piazza.  Oltre ai paroloni sono volate anche un paio di uova.   

Ad "inasprire" gli animi un'edizione rimaneggiata della Palombella che, nonostante l'impegno dell'Opera del Duomo e gli accorgimenti scenografici, sembra non aver accontentato nessuno.  Non ha accontentato gli animalisti che l'hanno definita, comunque, "un rito barbarico spacciato per cristiano" e ha finito per deludere anche gli orvietani disorientati dalla novità introdotta quest'anno dello scoppio dei mortaretti disgiunto dal "volo" della colomba.   

Il nuovo cerimoniale a mezzogiorno ha visto, infatti, un crepitio di mortaretti e fuochi d'artificio nel giardino laterale alla Cattedrale e sul parapetto di palazzo Soliano cui è seguito il tradizionale "volo" della colomba intubata nella raggiera, tra la chiesa di San Francesco e il sagrato del Duomo. Una soluzione di mediazione individuata dall'Opera del Duomo e sperimentata per la prima volta quest'anno per fare salve le tesi sia degli animalisti che chiedono il rispetto dell'animale che quelle dei tradizionalisti che al piccione vivo assolutamente non vogliono rinunciare. Un'edizione zero, insomma, che lascia un po' l'amaro in bocca per scene di scontro che non si vedevano da anni. "Sono rimasti solo una quindicina di animalisti a protestare - precisa il presidente dell'Opera, Francesco Venturi - noi abbiamo soltanto voluto dare seguito alle parole del vescovo. Sarebbe cosa buona che tutti le ascoltassero: la festa della Palombella è e deve essere una festa di comunione della cristianità". 

La colomba, in tutto questo, non si è scomposta più di tanto. Docile si è lasciata mettere nel tradizionale cestino di vimini rosso per essere consegnata quest'anno, dalle mani del vescovo, monsignor Giovanni Scanavino, alla neo coppia di sposi formata da Andrea Giordano e Ilaria Azzali. "Le abbiamo già trovato la voliera - dicono sorridenti - provvederemo quanto prima a trovare anche un compagno o una compagna". Insomma anche quest'anno è caduta in buone mani. Un'altra colomba che non finirà in padella. A tuonare contro la nuova Palombella è, invece, a chiare lettere, Alleanza nazionale. "L'Opera del Duomo e le istituzioni orvietane - dice l'esponente di An, Stefano Olimpieri - hanno ceduto ad un nugolo di animalisti deludendo complessivamente gli orvietani che si sentono traditi perché la tradizione è stata stravolta". 

Pubblicato il: 05/06/2006

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