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Filmini hard nell'ora sostitutiva di religione

Sono sul piede di guerra i genitori di alcuni bambini delle elementari di Orvieto centro. I loro ragazzini navigherebbero tranquillamente in rete in cerca di immagini e filmati dal contenuto decisamente osè 

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Filmini hard nell'ora sostitutiva di religione.  Sono sul piede di guerra i genitori di alcuni bambini delle elementari di Orvieto centro per una scoperta che ha, a dir poco, dell'incredibile.  Durante l'ora che sostituisce l'insegnamento della religione (per chi non l'ha scelta) alcuni ragazzini navigherebbero tranquillamente in rete senza limiti in cerca di immagini e filmati dal contenuto decisamente osè.  Sfuggendo al controllo della maestra (non si capisce se questo avvenga durante le eventuali momentanee assenze della maestra o di nascosto dal docente presente in aula) i navigatori in erba si pericolerebbero in ricerche degli esiti spiccatamente scabrosi.  

Una parolina chiave su uno dei più cliccati motori di ricerca e il gioco proibito è fatto. Sullo schermo del pc, in pochi secondi, si materializzano, al posto di tabelline e cornicette, immagini e filmati che in una scuola elementare non dovrebbero neanche lontanamente entrare.  Immagini rubate sulle quali adesso i genitori indignati chiedono chiarezza fino in fondo.  La vicenda è venuta a galla in questi giorni per le battute gli scherzi e gli ammiccamenti che i ragazzini si sarebbero rivolti all'uscita di scuola davanti ai genitori che hanno immediatamente prestato l'orecchio e capito al volo che stava accadendo qualcosa di strano.  Qualcuno dei bambini avrebbe anche ammesso di fronte a mamma e papà di aver rubato qualche immagine su internet di nascosto dalla maestra.  Da capire, ovviamente, se questo sia avvenuto soltanto nell'ora sostitutiva di religione o magari anche durante la lezione di altre materie in cui viene utilizzato il laboratorio.  Laboratorio che, al momento, è sigillato.  Naturalmente la scuola di piazza Marconi è in subbuglio e scatterà al più presto - com'è d'obbligo - un'indagine interna per capire come una cosa del genere si sia potuta verificare.  A sollecitarla ovviamente ci sono i genitori dei bambini che, della vicenda, hanno edotto l'assessore comunale all'Istruzione pubblica e il responsabile del Centro servizi amministrativi di Terni.  Non è escluso che, a seguito degli accertamenti, possano scattare anche delle sanzioni, se dovesse essere rintracciata una qualche responsabilità da parte di qualcuno.  

Al di là delle eventuali responsabilità da parte di chi dovrebbe vigilare sui bambini, è da capire anche se i personal computer di cui è fornita la scuola siano dotati o meno di filtri che blocchino determinati contenuti per salvaguardare la navigazione sicura dei bambini.  Filtri quantomeno opportuni su strumentazioni utilizzate da minori.  "Sono venuta a conoscenza della questione - ammette l'assessore comunale all'Istruzione, Maria Cecilia Stopponi - Si tratta di una vicenda delicata che deve essere affrontata in primo luogo nel rispetto dei bambini.  E' quello che stiamo cercando di fare in collaborazione con i dirigenti scolastici.  Bisogna affrontare la questione in maniera assolutamente organica per infondere nei ragazzi una cultura consapevole delle risorse della navigazione".  

Pubblicato il: 01/06/2006

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