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Lutto cittadino oggi a Fabro

La città piange  i due operai della Sirti, Enzo Pantini, di 51 anni, e Angelo Rubeca, di 47, deceduti in untragico incidente lunedì. Questo pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Fabro scalo, funerale congiunto dei due amici. Cerimonia officiata dal vescovo Scanavino 

FABRO - Lutto cittadino oggi a Fabro per la tragedia in cui lunedì mattina sull'A1 hanno perso la vita i due operai della Sirti, Enzo Pantini, di 51 anni, e Angelo Rubeca, di 47, entrambi del paese dell'Alto Orvietano, investiti e schiacciati da un tir all'interno di un cantiere allestito, sulla corsia d'emergenza all'altezza del chilometro 381, direzione nord, in provincia di Arezzo, per la posa di alcuni cavi telefonici.  Il sindaco Carboni ha disposto il lutto cittadino. E tutto il paese ci sarà questo pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Fabro scalo dove i famigliari delle vittime, imparentate tra loro, colleghi e amici di lungo corso, hanno deciso di tenere una cerimonia congiunta per l'addio ai loro cari tragicamente scomparsi. La cerimonia sarà officiata dal vescovo della diocesi, monsignor Giovanni Scanavino.
Frattanto non si placa la rabbia dei sindacati per il tragico incidente sul lavoro.  Gli operai erano dipendenti della Sirti di Calenzano e, arrivati sul posto del cantiere, avevano appena aperto il portellone posteriore del furgone della ditta quando sono stati travolti da un tir impazzito che li ha uccisi sul colpo.  

Al cordoglio espresso dai sindacati toscani (che hanno proclamato uno sciopero di un'ora alla fine di ogni turno di lavoro), dalla Fiom e Cgil di Terni si aggiunge anche quello della Cisl che lancia un appello perché "si fa ancora troppo poco per la sicurezza - è la denuncia di Trentini e Borri della Cisl - siamo stanchi di piangere i morti.  Sono ancora troppi gli operai che lavorano sul ciglio della strada senza misure di protezione che non gli facciano rischiare la vita".

Le vittime lavoravano da una ventina d'anni per l'azienda di Calenzano. Pantini lascia una moglie e due bambini piccoli e un fratello. Angelo Rubeca, invece era scapolo. Lascia due fratelli, una sorella e gli anziani genitori con i quali viveva appena fuori del paese.

Pubblicato il: 31/05/2006

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