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Morti sull'A1 due operai di Fabro

Schiacciati contro il furgone della ditta in un tragico tamponamento. Mentre stavano lavorando sono stati investiti da un autoarticolato fuori controllo

ORVIETO - Schiacciati contro il furgone della ditta in un tragico tamponamento sull'A1.  Hanno perso la vita così, ieri mattina, due operai di Fabro, Enzo Pantini, di 51 anni, e Angelo Rubeca, di 47,  mentre, intorno alle 8,30, avevano appena parcheggiato il furgone della Sirti (azienda nazionale di istallazione di impianti di telefonia per la quale le vittime lavoravano da una ventina d'anni) all'interno di un cantiere allestito sulla corsia d'emergenza all'altezza del chilometro 381, direzione nord, in un tratto che ricade nel territorio del Comune di Foiano Della Chiana, in provincia di Arezzo.  Dopo aver aperto il portellone posteriore gli operai stavano preparando gli attrezzi ed i materiali necessari alla posa di alcuni cavi lungo la massicciata. E mentre, appunto, stavano lavorando sono stati investiti da un autoarticolato, uscito fuori controllo, che ha tamponato il furgone e ha schiacciato gli operai tra i due mezzi, senza lasciare loro scampo alcuno.  I due operai, dipendenti della Sirti di Calenzano, sono morti sul colpo.  

Inutili i soccorsi dei mezzi del 118 immediatamente giunti sul posto, insieme alle pattuglie della polizia stradale di Battifolle e le squadre dei vigili del fuoco di Arezzo e Montepulciano.  Le vittime, parenti tra loro, erano partite insieme da Fabro, poche ore prima, come facevano ogni lunedì mattina da parecchi anni.  

Un lavoro pericoloso, il loro, che faceva stare in ansia i parenti.  E stavolta la notizia è arrivata fredda come un pugnale.  La moglie di Pantini, Leonella, vigile urbano, ha appreso di quanto era accaduto mentre si trovava in servizio come ogni giorno al Comune di Parrano e, mentre i loro due bambini, Claudia di appena dieci anni e Marco di due anni più grande, erano tra i banchi di scuola.  La famiglia viveva insieme a Fabro scalo dove erano molto conosciuti.  E di Fabro è anche la seconda vittima Angelo Rubeca, quarantasettenne, scapolo. Lascia due fratelli e una sorella e gli anziani genitori con i quali viveva appena fuori del paese.  Parenti, amici e colleghi: la sorte li ha voluti unire anche nella fine tragica e ingiusta, come è sempre in questi casi, che ha colpito profondamente la comunità fabrese.  

Dura l'immediata reazione dei sindacati che non intendono sentir parlare di incidente stradale. Le segreterie provinciali fiorentine di Fim - Cisl, Fiom - Cgil, e Uilm, intanto, hanno proclamato uno sciopero di un'ora alla fine di ogni turno di lavoro.  Alla Sirti invece i dipendenti hanno organizzato un'assemblea per decidere le forme di protesta da attuare.  Per Andrea Montagni, segretario della Cgil Firenze quello accaduto ieri mattina è stato "l'ennesimo incidente mortale sul lavoro in Toscana. Nessuno provi a farlo passare - ha detto - per una fatalità o peggio ancora per un incidente stradale".  Vivo cordoglio alle famiglie colpite dalla tragedia è espresso anche da Fiom e Cgil di Terni.  I sindacati "ritengono essenziale che si vigili costantemente nei luoghi di lavoro affinché tali tragici eventi non si verifichino più e che si torni ad un modello culturale in cui la sicurezza sia patrimonio condiviso di valorizzazione del lavoro".  

La tragedia di ieri mattina ha inevitabilmente paralizzato il traffico dell'Autosole.  In seguito all'incidente, infatti, la corsia nord è rimasta chiusa per circa un'ora ed è stata poi riaperta con uno scambio di carreggiata e sul posto si sono formate code fino a sette chilometri.  I funerali saranno fissati non appena il magistrato, che non pare abbia intenzione di disporre l'esame autoptico, libererà le salme. 

Pubblicato il: 30/05/2006

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