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La visita all'osservatorio sismologigo A. Bina di Perugia. Un'esperienza entusiasmante per gli alunni delle elementari dell'Orvietano

Sono partiti di buon'ora, da Sugano, Porano, Sferracavallo e Orvieto Scalo. Una 'gita' didattica inserita nel programma di Protezione Civile 'a scuola di terremoto

Cronaca

di Redazione

Sono partiti di buon'ora, da Sugano, Porano, Sferracavallo e Orvieto Scalo, una "gita" didattica inserita nel programma di Protezione Civile "a scuola di terremoto". Questa terza lezione si è sviluppata presso l'osservatorio di Padre Martino Siciliano, nella splendida cornice del complesso del convento di S.Pietro di Perugia, sede dell'osservatorio Bina.
Ad attendere i ragazzi e le ragazze dell'Orvietano, accompagnati dalle loro insegnanti, dai volontari della Prociv e dal responsabile della protezione civile del comune di Orvieto, i funzionari della Regione, Claudio Zucchini e Marco Ogna.
Michele, dell'osservatorio Bina, ha spiegato ai nostri piccoli volontari la storia della sismologia dal primo sismografo, un grande "sasso" con una punta di ferro appoggiata su di un letto di sabbia, alle prime "macchine moderne" costruite con i consigli di Galileo Galilei, fino ai "nuovi" sismografi dell'inizio 900, tutti a carica manuale, come i vecchi orologi, macchine costruite con l'ausilio ed il supporto addirittura di Guglielmo Marconi. I sismografi più moderni, tutti compiuterizzati, in grado di cogliere il più piccolo sussulto della terra a migliaia di chilometri di distanza. Molta curiosità ha suscitato il tracciato della scossa del terremoto del 1997 dell'Umbria, il tracciato del pennino del sismografo impazzito, lunghi tratti neri a segnare l'intensità della scossa pari al IX grado della scala Mercalli. I ragazzi e le ragazze hanno potuto poi visitare la bibiloteca dell'Istituto, accompagnati da un simpatico benedettino spagnolo che ha mostrato loro libri del 1400. Lo stesso padre benedettino ha accompagnato il nostro gruppo di piccoli volontari all'interno di S.Pietro, una bellissima chiesa annessa al complesso del convento che ospita la facoltà universitaria di agraria. Ed infine un'occhiata all'orto botanico da piante officinali e rare specie vegetali. Un panino, tutti al bagno e via a casa.
I nostri piccoli volontari ora hanno qualche nozione in più, sanno meglio capire il fenomeno terremoto, la loro esperienza servirà a formare i nuovi volontari del futuro. Il prossimo appuntamento il 25 aprile all'interno della Caserma Piave, per vedere all'opera tutti i gruppi regionali del volontariato di protezione civile, poi, il prossimo 16 maggio per la prova finale dentro Villa Paolina a Porano.

Pubblicato il: 10/04/2003

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