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Anziani. L'assessore Stopponi mette i puntini sulle

Nel suo intervento l'assessore alle politiche sociali precisa alcuni punti delle linee di indirizzo della politica per gli anziani del Comune

foto di copertina

L'assessore alle politiche sociali del Comune di Orvieto, Cecilia Stopponi, interviene per chiarire ulteriormente alcuni aspetti delle linee di indirizzo dell'Amministrazione comunale di Orvieto per la popolazione anziana.

Segue il testo dell'intervento dell'assessore.

 

"In relazione ad alcuni articoli apparsi a commento del Consiglio comunale aperto sulla tematica delle linee di indirizzo dell'Amministrazione per la popolazione anziana, ritengo doveroso intervenire nel dibattito per fornire alcune precisazioni,  in assenza delle quali  sembra che nulla o poco più sia scaturito dal lavoro di questi mesi.

 

Non intendo con ciò spingere  alcuno a condividere le linee progettuali approvate dal Consiglio comunale, è anzi auspicabile un dibattito ampio  sui suoi contenuti per giungere ad una condivisione delle scelte da parte di tutta la cittadinanza, ma questo è altro dal fornire una informazione quantomeno "disattenta"  sui fatti.

 

Infatti, proprio sul lascito De Solis (Palazzo di Piazza Nicosia a Roma) l'assessore Stufara, nelle sue conclusioni, ha dissipato ogni  dubbio,  dichiarando con rara chiarezza e precisione che non ci sarà alcuna "spalmazione" di questo patrimonio, ma che, al contrario, verrà utilizzato per il territorio orvietano ed a favore della sua popolazione anziana.

 

Altri sono, inoltre, i risultati già ottenuti  su questo progetto dalla condivisione e collaborazione con la Regione Umbria, che voglio brevemente ricordare:

 

  1. sono stati autorizzati i primi 20 posti di Residenza Protetta per l'Istituto Piccolomini, unica deroga  regionale al blocco  delle autorizzazioni imposto dai tagli del passato Governo di centro destra ai bilanci sanitario e sociale con cui si sostengono questi interventi
  2. sono stati portati  da 4 a 10 i posti di RSA all'interno del Presidio Ospedaliero di Orvieto, che pur non ancora ritenuti sufficienti per il fabbisogno territoriale, non rappresentano certo né una chiusura, né una disattenzione
  3. è stato individuato un co-finanziamento regionale per la realizzazione del primo stralcio dei lavori di ristrutturazione della Villa di San Giorgio, dove verrà realizzata la Residenza protetta pubblica così come contenuta nelle linee di indirizzo oggetto del Consiglio Comunale
  4. è stata dichiarata la disponibilità a concedere i locali della ex pediatria del vecchio ospedale per la realizzazione del centro diurno e del nucleo di casa famiglia nel centro storico di Orvieto

 

Tutto quanto sopra in specifico riferimento alla parte del progetto che affronta il  tema del welfare residenziale e semiresidenziale.

 

Per quanto attiene poi  agli interventi ed ai servizi  tesi a favorire la domiciliarità, che necessitano di ulteriori risorse finanziarie, ricordo che il Governo nazionale si è assunto l'impegno preciso di finanziare finalmente il Fondo nazionale per la non autosufficienza, mai riempito di contenuti dal precedente Governo, e  la Regione dell'Umbria  si è impegnata a costituirlo in modo autonomo ancora prima del varo nazionale.

 

Impegni precisi sono anche stati assunti dall'Amministrazione comunale di Orvieto in merito

  1. al reperimento di risorse aggiuntive nel proprio bilancio
  2. alla formalizzazione  di un tavolo istituzionale per definire i temi legati all'utilizzo ed alla rifunzionalizzazione del patrimonio Regionale ed ASL che insiste sul territorio orvietano, di cui - ricordo - fa parte il Palazzo di Piazza Nicosia (non ne ho fatto specifica menzione nella mia presentazione, proprio perché ricompreso nel più ampio concetto di "patrimonio" a cui si fa riferimento)

 

Così come impegni precisi sono stati presi dall'Istituto Piccolomini Febei, che per voce del suo presidente dottor Romoli ha illustrato dettagliatamente modi, tempi e risorse destinate alla ristrutturazione della Villa di San Giorgio, ma anche la sinergia che si sta attuando con l'Amministrazione comunale per la realizzazione e la gestione delle altre strutture  residenziali e semi residenziali previste nel piano.

 

Per finire, rimandando per tutti gli approfondimenti, al sito istituzionale del Comune di Orvieto, dove viene integralmente riportato il documento, il dibattito che si è sviluppato,  l'intervento del sindaco e le conclusioni dell'assessore Stufara, vorrei sottolineare come queste linee di indirizzo, che per la prima volta sono state condivise dall'Amministrazione comunale, dalla Regione dell'Umbria, dalla ASL e dall'Istituto Piccolomini, contengano una visione complessiva del tema della popolazione anziana, non soltanto rispetto alla rete di servizi e delle strutture, definendone il quadro strategico di riferimento, ma anche e soprattutto un approccio culturale diverso, che dovrà informare le scelte ed il  coinvolgimento di  tutti gli attori sociali - pubblici e privati - nella costruzione di un modello sociale responsabile, competente, coeso e solidale, in grado di affrontare la sfida di una società in profonda trasformazione, in cui il rischio vero è quello di creare o approfondire sacche di emarginazione e di disagio che aggravano la condizione di soggetti "fragili", ma anche di non riconoscere ed individuare il  ruolo sociale che appartiene a tutti gli individui".   

 

Pubblicato il: 29/05/2006

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