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Inquinamento elettromagnetico. No a Gasparri

La Provincia di Terni impugnerà il decreto 'Gasparri' e ricorrerà alla Corte costituzionale per la pronuncia di incostituzionalità per violazione dell'art.117 della Costituzione

Politica

La Provincia di Terni impugnerà il decreto "Gasparri" (n°198 del 4 settembre 2002) ricorrendo alla Corte costituzionale per la pronuncia di incostituzionalità per violazione dell'art.117 della Costituzione.
Questo l'impegno chiesto ai presidenti del Consiglio e della Giunta provinciali in un ordine del giorno presentato sull'argomento dal consigliere della Margherita Andrea Scopetti, che l'Assemblea ha accolto con un solo voto contrario, quello del vice presidente Luca Regoli (Fi), unico rappresentante dell'opposizione rimasto in aula al momento del voto. Opposizione che, in una precedente seduta, prima di giungere al voto aveva fatto mancare il numero legale in segno di protesta respingendo l'atteggiamento della maggioranza su tale questione, definendolo "demagogico".
Tale decreto, secondo l'estensore del documento, toglierebbe alle Istituzioni locali la possibilità di decidere sull'installazione di infrastrutture per le reti di telecomunicazione e di antenne per la telefonia cellulare. Nella risoluzione si invita il presidente della Provincia ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per sottolineare "l'inopportuna compressione e lesione dei poteri comunali in materia urbanistica e di tutela sanitaria". I parlamentari locali, inoltre, sono invitati a farsi portavoce della protesta dei cittadini e dello stesso Consiglio provinciale di Terni.
Sempre in merito all'inquinamento elettromagnetico, lo stesso consigliere della Margherita aveva presentato un'altra risoluzione, sulla quale il Consiglio provinciale si era espresso all'unanimità, che prevedeva un impegno dell'Amministrazione a predisporre, entro pochi mesi, "un progetto per la costruzione di una rete provinciale di monitoraggio".

Pubblicato il: 10/04/2003

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