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Tensione all'uscita del tribunale tra Magni ed i suoi presunti assalitori

Padre e figlio non ce l'hanno fatta a contenere la rabbia per la violenza subita quella notte terribile del 3 aprile di un anno fa...

ORVIETO - Momenti di tensione ieri mattina all'uscita del tribunale al termine dell'udienza preliminare contro i presunti componenti della banda della rapina di Montegabbione.  Padre e figlio non ce l'hanno fatta a contenere la rabbia per la violenza subita quella notte terribile del 3 aprile di più di un anno fa e l'hanno urlata, amaramente, contro i due dei sei imputati presenti in aula, mentre la polizia penitenziaria li scortava di nuovo in cella. Per i responsabili dell'efferata rapina alla famiglia Magni, titolare di un'impresa boschiva a Montegabbione, che fruttò oltre 100 mila euro di bottino senza contare i preziosi, il giudice procederà col rito abbreviato il prossimo 20 giugno. Gli imputati dovranno rispondere di rapina aggravata, lesioni e sequestro di persona in concorso.
"Ci hanno pestato barbaramente in 5, 6 - afferma ancora profondamente scosso, ad un anno di distanza, il signor Magni - mia moglie, poveretta, è ancora sotto choc".  La famiglia venne sorpresa nel sonno.  Erano le 4 di notte.  Padre, madre e figlio, trentenne, furono legati imbavagliati col nastro adesivo e picchiati selvaggiamente, alla testa, al volto, alle gambe. Riportarono tutti lesioni gravi, restando ricoverati per giorni al "Santa Maria della Stella". La famiglia ora si è costituita parte civile nel procedimento, attraverso il legale, l'avvocato orvietano Manlio Morcella. "Fatti gravi - commenta l'avvocato - che sono convinto verranno trattati con il massimo dell'inflessibilità".  In carcere, grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Orvieto e della stazione di Montegabbione, sono finiti Ioan Danciu, di 21 anni, Mihai Romulus Titieni di 28 e una donna, anche lei 21enne, che in quel periodo lavorava come badante a Città della Pieve, Georgeta Maria Macovei. Sono tutti cittadini rumeni. Come rumeni sono gli altri componenti della banda tuttora ricercati in mezza Europa, e tutti identificati: si tratta di Florian Nitulescu di 26 anni, Sorinel Talapaga di 30 e Sorin Macovei di 27.  Quest'ultimo fratello della donna e dipendente, all'epoca, della ditta Magni. L'uomo è ritenuto dagli inquirenti il basista dell'organizzazione internazionale che ha agito a colpo sicuro, avendo studiato il colpo nel dettaglio nei giorni precedenti ed essendo a conoscenza dei soldi che la famiglia teneva in casa per il pagamento degli stipendi degli operai. 

Pubblicato il: 17/05/2006

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