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Montegabbione. Rapina e pestaggio della famiglia Magni: stamani udienza preliminare per i tre responsabili

Erano stati legati, imbavagliati e picchiati barbaramente, per un bottino di 60 mila euro in contanti e molti preziosi...

ORVIETO - Erano stati legati, imbavagliati e picchiati barbaramente.  La famiglia Magni di Montegabbione, titolari di una nota impresa boschiva, rapinati ad aprile del 2005 con inaudita violenza per un bottino di 60 mila euro in contanti e molti preziosi, è pronta a costituirsi parte civile stamani di fronte al gup che ha fissato l'udienza preliminare per i tre responsabili, dei sei che componevano la banda, del feroce colpo.  Ioan Danciu, di 21 anni, Mihai Romulus Titieni di 28 e una donna, anche lei ventunenne, Georgeta Maria Macovei che in quel periodo lavorava come badante a Città della Pieve, compariranno di fronte al gup stamani con l'accusa di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso. Mentre sono tuttora ricercati in mezza Europa gli altri tre componenti della banda, tutti identificati: si tratta di Florian Nitulescu di 26 anni, Sorin Macovei di 27 e Sorinel Talapaga di 30.  Tra questi c'è anche un operaio, tagliaboschi, che, al tempo, lavorava per la ditta Magni.  L'uomo è ritenuto dagli inquirenti il basista dell'organizzazione internazionale che si muoverebbe dalla Romania con l'obiettivo di consumare rapine studiate in precedenza nel dettaglio da basisti locali. Nella villa dei Magni entrarono in tre, il 3 aprile del 2005, intorno alle 4 del mattino, col volto coperto da una calzamaglia. Padre, madre e figlio, sorpresi nel sonno, furono legati, imbavagliati col nastro adesivo e picchiati alle gambe, al volto e alla testa.  Sprezzanti, i rapinatori, per cercare i gioielli e il denaro che sapevano i Magni avevano in casa per pagare gli stipendi ai dipendenti, non si sarebbero arrestati neanche alla vista del sangue e alle preghiere disperate della donna.  Alla fine della nottata da incubo, la famiglia finì ricoverata per diversi giorni al Santa Maria della Stella: lesioni gravi, in diverse parti del corpo, anche al cranio, era scritto sulla cartella dei medici.  Ma non fu la sola conseguenza per le vittime dell'efferata rapina, rimaste a lungo sotto choc e per questo seguite per diverso tempo, tuttora a quanto pare, dalle cure di uno psicologo. I tre rapinatori finirono in manette a febbraio di quest'anno grazie al lavoro "intelligente e paziente" - come lo definì il procuratore capo, Ferrotti al momento di uno degli arresti, eseguiti a più riprese - dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Orvieto e della stazione di Montegabbione, sotto il coordinamento del comando provinciale di Terni. Le indagini si sono avvalse anche del lavoro investigativo del Ris e della polizia rumena. Prezioso il ritrovamento, a pochi giorni dalla rapina di alcuni brandelli di guanti e passamontagna usati dai rapinatori e sfuggiti alle fiamme con cui i malviventi avrebbero voluto distruggere ogni prova.

Pubblicato il: 16/05/2006

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