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Te.Ma..Una gestione che sarà improntata all'austerity

Il piano di risanamento e gestione di Teresa Urbani...

foto di copertina

ORVIETO - Un mutuo per sanare il debito della Te.Ma. E' l'ipotesi salvezza a cui sta lavorando l'associazione per la gestione del teatro cittadino insieme al Comune: una soluzione per ripianare, nell'arco di un paio di anni, il passivo accumulato che, come noto, con l'emergere di altri 300 mila euro (dovuti in parte ad errori nei conti, in parte a crediti inesigibili), è lievitato a un milione di euro circa. La presa d'atto della situazione con la relativa rettifica del bilancio del 2004 è stata al centro dell'assemblea dei soci di giovedì pomeriggio. Assemblea da cui sono uscite le linee guida, rigorosamente improntate all'austerity, che ispireranno di qui in avanti (il consiglio di amministrazione, in verità, aveva già scelto di fare a meno del gettone di presenza) la filosofia gestionale del Mancinelli. "Programmazione dell'attività sulla base delle risorse finanziarie disponibili, con l'individuazione per ogni progetto artistico della relativa copertura finanziaria; salvaguardia del livello qualitativo; riformulazione di alcuni contratti di lavoro in termini di minore onerosità e nel rispetto della salvaguardia dei posti di lavoro; reportistica periodica della situazione finanziaria e patrimoniale".
Questi gli indirizzi approvati giovedì sera dall'assemblea dei soci, indirizzi che, in concreto, vogliono dire estrema oculatezza nella gestione, senza perdere di vista la qualità del servizio e la tutela del personale. Sebbene, è pur vero che qualche compromesso dovrà, inevitabilmente, esserci. Intanto, per ottenere la liquidità necessaria, il presidente e assessore alla Cultura, Manuela Teresa Urbani sta pensando alla rinegoziazione di un mutuo. "E' prematuro parlarne - conferma Urbani - ma è l'ipotesi a cui stiamo lavorando insieme al Comune e alla Cro". Ipotesi cruciale, ovviamente, per far scattare il piano di rientro che, come detto, nel 2007 dovrebbe portare verso il pareggio del bilancio.  

Insomma alla Te.Ma. si sono decisamente rimboccati le maniche e, nonostante le innegabili difficoltà, la volontà è quella di andare avanti, affrontando i sacrifici del caso e puntando, anzi, al rilancio. La questione potrebbe però anche non essere così tutta "tecnica", se inquadrata nel dibattito che è vivo in città (tutto politico e ben più ampio) sulle partecipate, le associazioni e, non da ultimo, sulla composizione della giunta, specie per la parte in quota ai Ds di cui, tra l'altro, il presidente della Te.Ma. è espressione. E, in questo contesto, il confronto con gli approfondimenti e le ipotesi di revisioni che sono in corso nei palazzi che contano potrebbe rappresentare, anche per la Te.Ma., il principale nodo da sciogliere

Pubblicato il: 13/05/2006

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