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Non facciamoci "scippare" palazzo Nicosia

Il timore che l'Asl spenda l'eredità degli anziani dell'Orvietano fuori dal territorio e per altre finalità è espressa da Giuseppina Barloscio, presidente dell'associazione Maria Cristina Piccolomini

foto di copertina

ORVIETO - Non facciamoci "scippare" palazzo Nicosia. L'assenza di "chiare rassicurazioni" da parte della Asl sulla destinazione economica del bene che la Cassazione, sulla base del lascito testamentario De Solis, ha recentemente riconosciuto all'azienda sanitaria di Terni, suscita le preoccupazioni dell'associazione Piccolomini. Al presidente dell'associazione Maria Cristina Piccolomini , Giuseppina Barloscio, in particolare preme far notare come "la contessa Sabina De Solis Ciogni vedova Faina, abbia lasciato il palazzo romano all'Ospedale di Orvieto, "con lo scopo di fare una corsia  per i vecchi malati cronici non accolti all'Ospizio locale di San Giorgio, né accolti dalle loro famiglie" (posti letto per lungodegenti)". "La questione inconfutabile - puntualizzano dall'associazione - è che il legato testamentario va rispettato ed anche in tempi compatibili, tenuto conto che l'erede universale della contessa, l'Istituto piccolo Cottolengo don Orione, ha già adito una volta le vie legali per rivendicare il bene e nulla fa pensare che abbia abbassato la guardia". Il dicktat, dunque, è scongiurare, in definitiva, il rischio che i soldi che potrebbero derivare dalla vendita del palazzo (di un valore stimato per oltre 10 mila euro) prendano altre strade. Di qui l'appello a tutte le forze amministrative ma non solo di Orvieto e comprensorio "perché si attivino immediatamente per mettere in campo tutte le azioni necessarie al raggiungimento dello scopo".

Questa la nota integrale diffusa dall'associazione Piccolomini.

Alcuni giorni orsono abbiamo appreso , con estrema soddisfazione e sollievo, della positiva conclusione del contenzioso con il Comune di Roma sulla rivendicazione di proprietà del Palazzo sito in piazza Nicosia n.25, lasciato per volontà testamentaria dalla contessa Sabina De Solis Ciogni ved.Faina, all'Ospedale di Orvieto, " con lo scopo di fare una corsia  per i vecchi malati cronici non accolti all'Ospizio locale di San Giorgio, né accolti dalle loro famiglie" ( praticamente posti letto per lungodegenti, persone allettate, come volgarmente si dice).

Abbiamo scritto più volte che con questo la Contessa andava a completare l'opera della benemerita

Contessa M.C.Piccolomini che teneva così tanto agli anziani, da lasciare ad essi il suo intero patrimonio.      

La sensazione di sollievo è data dalla tempistica della risoluzione della Cassazione, che viene ad illuminare uno scenario quanto mai cupo riguardo all'assistenza socio-sanitaria di una fascia di popolazione, quella  anziana appunto , in costante riconosciuto  aumento.

Ad oggi nel nostro territorio non esistono posti letto di Residenza Protetta ( cioè di lungodegenza), né posti  di Residenza Sanitari Assistita, né addirittura posti  pubblici di ricovero  e assistenza agli anziani ancorché autosufficienti, data la chiusura di San Giorgio da quasi 1 anno e mezzo!

Lo scenario cambia notevolmente per il nostro territorio, se verrà tempestivamente operato  per il rispetto del legato testamentario dato che il valore del bene è stimato in oltre 10 milioni di Euro e  il problema principe per dare risposte concrete alla popolazione, si dice  sia esclusivamente il fattore economico!

Durante l'iniziativa pubblica del 10.05.06 "Quale Sanità  ad Orvieto "promossa dal sindacato UIL, è stato affrontato anche questo tema .

Vicino a dichiarazioni dei politici locali e regionali presenti, sull'impegno a razionalizzare, a mantenere i livelli qualitativi raggiunti dal nostro  Ospedale, a fare   scelte coraggiose, purtroppo non ci sono state  chiare rassicurazioni sul fatto che la destinazione economica del bene è e deve essere esclusiva  per il nostro Ospedale e Territorio.

Abbiamo invece sentito parlare di debito regionale, di titolarità del bene (oggi ASL 4 Terni), del fatto che la Regione in passato ha ripianato i debiti di tutti con la cartolarizzazione  dell'ex  Ospedale di Monteluce, che sono stati fatti posti di RP e RSA !

Il sollevo iniziale  ha lasciato a questo punto, spazio ad una forte preoccupazione.

Quali sono i veri progetti, cosa si è già pensato di fare con i soldi che si ricaveranno dalla vendita del bene?

La questione inconfutabile è che il legato testamentario va rispettato ed anche in tempi compatibili, tenuto conto che l'erede universale della Contessa de Solis : Istituto Piccolo Cottolengo don Orione, ha già adito una volta le vie legali per rivendicare il bene  e nulla fa pensare che abbi abbassato la guardia.

Ci auguriamo che le Istituzioni facciamo finalmente la loro parte, in quanto la cittadinanza Orvietana  è decisamente stanca di vedersi scippare servizi, Uffici, opportunità, posti di lavoro e questa volta altrimenti troverà la strada e i mezzi per rivendicare ciò che le spetta per diritto.

Qui non si tratta di fare scelte coraggiose bensì di fare quello già indicato e scritto, per suprema volontà testamentaria.

Un appello quindi al Sindaco , alla Giunta , al Consiglio comunale del Comune di Orvieto, a tutte le forze politiche, sindacali, istituzionali,  economiche, industriali, artigianali e del volontariato di Orvieto  e del Suo comprensorio perché si  attivino immediatamente per mettere in campo tutte le azioni positive necessarie al raggiungimento dello scopo.

La presidente Dr.ssa  Giuseppina Barloscio

 

Pubblicato il: 13/05/2006

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