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Ospedale di Orvieto. La famiglia di una degente chiama la polizia

Incomprensioni e attese estenuanti esplose in un violento alterco. Ora la donna è ricoverata a Città della Pieve. Vicende su cui pesa anche la cronica carenza di personale...

ORVIETO - E' finita con l'intervento della volante del commissariato la peripezia ospedaliera di una 76enne di Fabro che, con un principio di ictus, ha aspettato dieci ore senza ricevere una terapia, prima di trovare posto nel reparto di Medicina dell'ospedale di Orvieto.  
Ad andare su tutte le furie è stata la famiglia della donna che, alla fine, dopo una bagarre in corsia col medico del reparto, ha chiamato la polizia e ha deciso di trasferire l'anziana donna, che intanto evidenziava sempre più i sintomi della malattia, all'ospedale di Città della Pieve. 
La 76enne, diabetica, con la glicemia alle stelle, la pressione alta e in stato confusionale, era arrivata al "Santa Maria della Stella" nella tarda serata di lunedì scorso.  Dopo le analisi del sangue, l'ecodopler, l'elettrocardiogramma, esami da cui era emersa la necessità di un ricovero, i parenti, di fronte alla mancanza di posti letto, avevano preferito riportarla a casa.  Con l'intesa di tornare al mattino seguente.  Quando ancora, dopo la tac e le analisi, la paziente sarebbe stata lasciata in attesa, al pronto soccorso, fino alle 16,30 del pomeriggio, per salire poi finalmente in reparto.  Qui il dottore sarebbe arrivato, però, soltanto dopo un paio di ore.  Nel mezzo, come affermano i parenti dell'anziana, "disguidi con le analisi, nessuna terapia e neanche le medicine che prende regolarmente per il diabete: pasticche che le abbiamo somministrato noi".
Ma la bagarre è scoppiata in corsia per un violento diverbio col dottore quando, dopo la visita, la donna avrebbe accusato del formicolio e segni evidenti dell'incalzare della malattia senza che il medico fosse più in grado di tornare a visitarla (mentre sarebbe arrivata un'infermiera per misurarle la pressione).  E' a questo punto che è scoppiato l'alterco in corsia terminato solo con l'arrivo del 113.  E la decisione finale di ricoverare la donna all'ospedale di Città della Pieve dove, la sera stessa, dopo le analisi, le sarebbe stata somministrata subito la terapia. Le sue condizioni attualmente non destano particolare preoccupazione.  Vero è sull'altro fronte che episodi del genere, portano a galla, nelle loro pieghe, anche la difficile situazione in cui, pressoché in ogni reparto, sono costretti a lavorare gli operatori del Santa Maria della Stella alle prese con carenza di personale sia medico che infermieristico.  Problemi che, a volte, finiscono per ripercuotersi anche sull'utenza.

Pubblicato il: 12/05/2006

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