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Beve il cianuro, grave un gioielliere della Rupe

Ha rischiato di trasformarsi in tragedia, ieri mattina, un pericolosissimo incidente sul lavoro. Prontamento soccorso al Santa Maria della Stella, lo salva un antidoto... 

ORVIETO - Beve il cianuro, grave un gioielliere della Rupe.  Ha rischiato di trasformarsi in tragedia, ieri mattina, un pericolosissimo incidente sul lavoro occorso ad un quarantenne di origini napoletane - G.P. le iniziali - titolare, lungo corso Cavour, di una nota gioielleria.  L'uomo è stato salvato da un antidoto fatto giungere d'emergenza dall'ospedale di Perugia: fuori pericolo di vita, è, tuttora, ricoverato al "Santa Maria della Stella" dove le sue condizioni sono tenute sotto stretto controllo medico per scongiurare qualsiasi tipo di complicazione. 

E' successo intorno alle 11 di ieri mattina.  L'artigiano era alle prese con alcuni lavori di laboratorio quando, forse per un errore o una momentanea distrazione, ha ingerito, da una bottiglietta che teneva sul bancone, alcune gocce di cianuro di potassio, sostanza comunemente usata di gioiellieri per i bagni galvanici, un procedimento col quale si effettua la placcatura dei metalli preziosi.  Il classico e spiccato odore di mandorle amare che caratterizza il prodotto ha fatto si che il quarantenne ne ingerisse soltanto un minimo quantitativo prima di rendersi conto (praticamente subito), che quel liquido incolore non era affatto acqua. Qualche goccia in più sarebbe stata fatale per l'uomo che, invece, fortunatamente, si è recato personalmente al pronto soccorso del "Santa Maria della Stella" di Orvieto per ricevere le cure mediche indispensabili in casi del genere.  

La rapidità d'intervento è essenziale in questi casi in quanto si tratta di una sostanza che agisce assai rapidamente e che, se ingerita in una certa quantità, conduce alla morte nel giro, al massimo, di una quindicina di minuti.  Non è stato questo il caso fortunatamente per via del minimo quantitativo di cianuro ingerito, a quanto pare in maniera del tutto accidentale, dal gioielliere.  Al "Santa Maria della Stella" è scattata la procedura d'emergenza per la richiesta dell'antidoto di non facile reperimento.  Ne sono dotati soltanto i centri ospedalieri regionali che lo conservano anche per l'impiego nel casi dei temuti attacchi di bioterrorismo.  La procedura d'emergenza, attivata anche grazie alla collaborazione della polizia stradale orvietana e perugina, ha consentito la somministrazione del farmaco al paziente nel giro di una mezz'ora. Scampato il pericolo di vita, il quadro clinico del quarantenne, da alcuni anni sulla Rupe, era giudicato piuttosto buono già dalla tarda mattinata di ieri.  Anche se ovviamente l'uomo resta tuttora ricoverato e tenuto sotto controllo ventiquattro ore su ventiquattro contro la possibile insorgenza di complicazioni.

 

Pubblicato il: 09/05/2006

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