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La lotta sull'acqua arriva a Strasburgo e a Ciampi

Il collettivo de "Il manifesto" chiede di considerare l'interruzione del servizio idrico per morosità come una "tortura"

ORVIETO  - Continua sulla Rupe la battaglia per l'acqua pubblica: il collettivo de "Il manifesto" scrive a Ciampi e alla corte di Strasburgo chiedendo di considerare l'interruzione del servizio idrico per morosità come una "tortura". "Parola - specifica Alberto Montanucci - che appare sproporzionata, perché legata a condizioni di disagio umano distanti da quella italiana, ma non se si coglie nella sua accezione pura: provocare sofferenza fisica o psichica a chi non si comporta come si vorrebbe per indurlo a cambiare idea".

"L'asportazione di un contatore, che obbliga a trasportare l'acqua fino al terzo piano come in questo caso - dice Montanucci riferendosi al padre utente moroso cui il Sii ha staccato l'acqua lo scorso 7 marzo - è intimidazione fisica e psichica, ed è ciò che la Sii di Terni opera nei confronti dei miei genitori". In questi giorni, inoltre, a manifestare "solidarietà civile ed umana" al collettivo orvietano de "Il Manifesto", per la battaglia che sta portando avanti, è giunta anche la lettera del comitato cittadino per la difesa dell'acqua pubblica di Aprilia, in provincia di Latina. "Ci sentiamo coinvolti - scrive Alberto Monaco del comitato laziale - nella vostra difesa che è anche la nostra: garantire l'acqua come diritto primario".

Pubblicato il: 03/05/2006

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