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Capoccia. Tempi di cambiamento

"Non si tratta solo della giunta - dice - bisogna guardare a 360 gradi, facendo una ricognizione su vari organismi". E sul partito democratico Capoccia spinge: un evento entro fine maggio...  

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di Stefania Tomba

ORVIETO - "I tempi sono maturi per un lavoro di rafforzamento e sviluppo del gruppo dirigente, a vari livelli, per valorizzare le risorse migliori del partito e, contestualmente, fare il salto generazionale che è necessario".  Così il segretario dei Ds, Marino Capoccia all'indomani dell'Unione comunale di mercoledì sera e in attesa del confronto di stasera dell'Intercomunale. In un clima politico in cui non si fa che parlare di rimpasto nella giunta Mocio (un rimpasto che punterebbe a sostituire uno, o non si sa quanti, degli assessori in quota Ds, tutti di fede "cimicchiana") le parole del segretario suonano come un "avanti tutta".  

Ma Capoccia, frena, o meglio puntualizza. "Non si tratta solo della giunta - dice - bisogna guardare a 360 gradi, facendo una ricognizione su vari organismi sempre con l'obiettivo, fondamentale, della massima coesione del partito". "Un avanzamento complessivo" lo chiama il capo della Quercia.  I risvolti, sembra certo stando all'effervescenza politica di questo post elezioni, non dovrebbero lasciarsi attendere.

Sull'apertura immediata del laboratorio politico, poi, in vista del partito unico, scelta criticata in questi giorni dall'associazione ulivista di Borrello in quanto ritenuta precoce, Capoccia non intende discutere. "Non c'è qualcuno che fa l'agenda a qualcuna altro - spiega - l'accelerazione c'è stata a livello nazionale: avremo prestissimo gruppi unitari al Senato e alla Camera e, a cascata, credo che possa avvenire presto a livello regionale e provinciale. Riteniamo opportuno che il nuovo soggetto politico non sia la sommatoria dei partiti che lo compongono. Quindi è giusto andare ad un ulteriore ampliamento della partecipazione".  A questo proposito "ipotizziamo - annuncia - un evento da tenersi ad Orvieto entro la fine mese di maggio con i parlamentari eletti in Umbria, esperti e sindaci delle città italiane impegnate come noi in progetti di riqualificazione del centro storico". "Non ci sono "scorciatoie"- conclude Capoccia citando quelle temute da Borrello - ma l'esigenza che questo processo parta dal basso con la partecipazione di tutti quelli che nel centrosinistra vogliono esserci".

Pubblicato il: 28/04/2006

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