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Delitto Mencarelli. Nessuna traccia ematica sui vestiti di Crociani

Crociani aveva detto, infatti, di aver sparato ad una cornacchia quella mattina e poi, dopo lo sparo, ebbe cura di lavarsi i vestiti

ORVIETO - Nessuna traccia ematica sui vestiti di Crociani. Lo dicono gli esami del Ris che da qualche giorno sono nelle mani della procura che indaga sull'omicidio di Sauro Mencarelli dello scorso 28 ottobre.  Sarebbe stata la prova definitiva e schiacciante contro Franco Crociani, il pensionato di Acqualoreto che dal 16 novembre scorso per quel delitto è dietro le sbarre.  La distanza ravvicinata (un metro e trenta circa, secondo le ricostruzioni) da cui sarebbe stato esploso il colpo, implicherebbe, infatti, quasi automaticamente che sui vestiti dell'assassino debbano essere presenti tracce di sangue o comunque materiale biologico della sua vittima.  Eppure il Luminol non le ha rilevate.  Non che la cosa turbi più di tanto la procura.  Crociani aveva detto, infatti, di aver sparato ad una cornacchia quella mattina e poi, dopo lo sparo, ebbe cura di lavarsi i vestiti (motivo, noto, per cui era possibile che sui vestiti non si trovasse nulla). Ma è proprio questo strano "bucato" a non convincere gli inquirenti.  Un'azione tra l'altro, questa del lavarsi i panni da solo, del tutto nuova per il sessantacinquenne, come avrebbe confermato anche la testimonianza resa a suo tempo dalla compagna dell'uomo.  Non era abituato a fare in prima persona cose del genere, insomma, senza contare poi che avrebbe lavato solo ed esclusivamente quegli indumenti.  

Insomma per la procura l'esito negativo del Ris non sposta di una virgola l'impianto dell'accusa.  Cui sono sufficienti i riscontri sull'arma del delitto (un fucile calibro venti caricato con una cartuccia praticamente introvabile), i tabulati telefonici (Crociani ha telefonato alla prostituta dopo il delitto) e, ovviamente, la ricostruzione della testimone oculare: la prostituta trentaduenne, di origini bosniache, che era con Mencarelli la mattina che fu ucciso.  Ricostruzione che combacia anche, ultimo ma non ultimo riscontro, con la perizia balistica.  

A tirare mezzo sospiro di sollievo, invece, con l'esito del Ris è l'avvocato di Crociani, Giuseppe Marruco. "Questo fatto ha la sua rilevanza - commenta il legale - se non è una prova di innocenza, viene comunque a mancare la prova oggettiva della colpevolezza del mio assistito.  Non abbiamo la prova scientifica della sua presenza sul luogo dell'omicidio".  "E' certo - conclude Marruco - che, a questo punto, sia da rimettere in discussione la ricostruzione della scena del delitto. Credo che sia quantomeno opportuno un approfondimento sotto il profilo balistico, che questo avvenga in sede d'indagine o in dibattimento".

Pubblicato il: 28/04/2006

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