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Caserma Piave. Capoccia racconta il nuovo percorso

Maggioranza d'accordo e unita. Gli interventi di Gialletti, Capoccia, Barbanera, Conticelli, Giardini e Barberani

ORVIETO - Società di servizi? Ni grazie. La maggioranza, chi più chi meno, fa quadrato sulla decisione di trasformare 'Rpo' in una società di servizi 'in house' funzionale al Comune (che ritorna a gestire direttamente la Piave), la minoranza invece punta dritta l'indice: "si sta solo perdendo tempo".  A spianare la strada al progetto, annunciato venerdì dal sindaco, era stato da tempo il segretario dei Ds, Marino Capoccia che illustra, ora, i passaggi con cui si concretizzerà la trasformazione.

"Si tratta - premette - di una decisione concordata e condivisa dalla maggioranza: conclusa una prima fase, si entra ora in un'altra fase strettamente operativa, a questo si aggiunge l'aspetto politico che vede il patrimonio tornare all'amministrazione, senza che questa debba più esprimere un giudizio a valle su scelte altrui". Si partirà dai prossimi giorni col mettere mano alle trasformazioni statutarie, alla modifica della convenzione, all'insediamento di un comitato di indirizzo con esperti di settore che lavoreranno a braccetto con un apposito ufficio comunale che farà capo sia al settore tecnico urbanistica sia al gabinetto del sindaco e, infine, si procederà all'apertura di un "laboratorio di partecipazione con i cittadini - dice Capoccia - che potranno visionare i progetti e dare anche suggerimenti perché siano protagonisti veri della riqualificazione della propria città". "Un modello - precisa Capoccia - che andrà replicato anche per la trasformazione dello Scalo". In questo quadro Rpo cambia missione e riceverà 'in house' dal Comune il compito di svolgere azioni specifiche per la riqualificazione dell'intero centro storico.  Confermato il progetto del palazzo delle istituzioni. "Il resto - afferma Capoccia - va in capo ai privati, secondo le linee di indirizzo del business plan, i cui progetti andranno adattati con un'adeguata azione di premarketing. Ma spazio anche alla fantasia degli investitori a condizione che avanzino proposte con garanzie di solidità economica e qualità professionali indiscusse".

"Un passaggio in cui non viene penalizzato nessuno - lo definisce Gialletti (Sdi) - si è semplicemente rimodulata la società in modo da farne uno strumento più funzionale più snello e meno costoso. E, soprattutto, si è usciti da un lungo stallo politico".  "I costi di gestione tra una Spa e una Srl - continua Gialletti - sono abbattuti del 70% ed Rpo, che ha fatto bene fin qui, continuerà a fare quello che faceva prima e anche di più, estendendo le proprie 'competenze' su tutto il centro storico. Questi, almeno gli accordi tra le forze, accordi sui quali vigileremo sempre perché seguano, puntualmente, fatti concreti".  

A "prendere atto" della trasformazione è la segretaria di Rifondazione, Rosanna Barbanera, cui sul tema caserme preme soprattutto "l'urgenza di partire". "L'impressione - afferma - è che si continui a mettere sul piatto un pezzetto per volta di questa città senza una visione complessiva". E' sulle questioni che Rifondazione vuol portare a casa il risultato, "non sulle poltrone" dice Barbanera alludendo alle voci che vorrebbero il Prc protagonista di un riequilibro in giunta. "Università e partecipate sono i primi punti sui quali vorremmo una riflessione approfondita di tutta la coalizione. C'è la disponibilità, ad esempio, di tutta la maggioranza a fare quadrato sulla promozione dell'università? La mia sensazione è che non ci sia tutta questa unità di spinta. Sulla Farmacia, inoltre, abbiamo proposto ai partiti di trasformare in un rimborso spese il gettone del cda. Non crediamo che sia più sostenibile per il Comune mantenere, per un'azienda di 3 dipendenti, un cda con un costo di 30 mila euro all'anno".

Degli eccessivi ritardi sulla Piave parla anche Maurizio Conticelli (Altra Città). "La caserma rischia di costituire, se non affrontata in termini risoluti nei prossimi mesi, un'autentica debacle per il Comune. La decisione di riassumere i poteri, che non è passata per la conferenza dei capigruppo - appunta Conticelli - mi auguro vada nella direzione di gettare le basi per un percorso più incisivo".

"Stiamo a parlare ancora di società e di poltrone - tuona Giardini (An) - quando la verità è che in campo non c'è una idea, un progetto vero sullo sviluppo".

"Si sta perdendo tempo per non prendere la decisione finale di seppellire Rpo - chiosa Barberani (Fi) - per non creare scossoni politici si fa del male alla città, diluendo ancora i tempi cosa che Orvieto non può permettersi". 

 

Pubblicato il: 23/04/2006

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