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Nessuna schiarita in vista per la soluzione della vertenza Mco

Difficoltà a chiudere i rapporti avviati con nuovi imprenditori. il direttore di Sviluppumbria, Vinicio Bottacchiari mantiene un cauto ottimismo

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ORVIETO - Nessuna schiarita in vista per la soluzione della vertenza Mco.  Il ventilato naufragio dell'acquisizione dello stabilimento di Orvieto da parte di due imprenditori del settore non trova ancora conferme ufficiali, anche se, stando a quanto trapela ufficialmente dalle agenzie regionali, sarebbe già al vaglio un'altra soluzione.  A definire la possibilità di un accordo con i due imprenditori toscani "un'ipotesi non del tutto tramontata" è il direttore di Sviluppumbria, Vinicio Bottacchiari che, sulla vicenda, mantiene un cauto ottimismo.  

"Le perplessità - chiarisce, innanzitutto - non riguardano solo la partecipazione della Regione, ma anche altri aspetti del piano, ciononostante siamo ancora in una fase interlocutoria".  Sul profilarsi di un'altra soluzione all'annosa crisi Mco, Sviluppumbria ammette l'interesse da parte di un altro imprenditore, evitando, tuttavia, di entrare nel merito.  "Altre soluzioni possono essere vagliate, ma non ci abbiamo ancora lavorato, com'è ovvio, fintanto che ci sono le condizioni per definire ancora percorribile la prima ipotesi".  A rischiare di far saltare l'accordo sarebbe, come noto, la pretesa, da parte dei due imprenditori, di una partecipazione diretta della Regione per un 40% del capitale sociale, condizione che formalmente esula dalle competenze dell'istituzione che non sarebbe, infatti, intenzionata ad accettare.  Di qui il ritiro della disponibilità degli imprenditori toscani che avrebbero giudicato "inadeguata" la proposta contenuta nel piano.  

Sulla natura e sulla concretezza della nuova soluzione che andrebbe profilandosi non c'è, praticamente, ancora nulla di ufficiale.  Anche se voci accreditate parlerebbero di un imprenditore in grado di garantire una soluzione ben lontana dall'assicurare il pieno riassorbimento della manodopera, mentre sarebbe in dubbio il mantenimento della produzione di alta gamma.  Le prospettive produttive e occupazionali restano, insomma, al momento assolutamente incerte.  Per venerdì prossimo, intanto, le agenzie regionali hanno convocato i sindacati che, negli ultimi giorni, preoccupati dei continui differimenti che ha subito la vertenza, sono tornati a minacciare la mobilitazione del personale (79 operaie e 2 impiegati) che non percepisce lo stipendio dal mese di settembre del 2005.

"Qualora non fosse andata in porto la trattativa, che pure era iniziata sotto buoni auspici - commenta Raffaele Trentini, della Cisl - attendiamo di conoscerne i motivi. Di certo mi pare che le istituzioni non abbiano brillato: sono passati mesi e siamo punto e a capo".

Pubblicato il: 23/04/2006

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