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Sul banco degli imputati l'ex primario del reparto di Ostericia dell'ospedale "Santa Maria della Stella"

Un brutto caso di presunta "malasanità" di cui, ormai diversi anni fa, è rimasta vittima una giovane donna orvietana

ORVIETO - Si era sottoposta ad un intervento per l'asportazione di un'ovaia ed è uscita dalla sala operatoria priva di entrambe.  Il brutto caso di presunta "malasanità" di cui, ormai diversi anni fa, è rimasta vittima una giovane donna orvietana ha fatto finire sul banco degli imputati l'ex primario del reparto di Ostericia dell'ospedale "Santa Maria della Stella" di Orvieto, attualmente non più in servizio presso il nosocomio orvietano.  L'imputazione per lui è di lesioni personali colpose.  

L'inizio del processo, dalla primavera scorsa, ha subito già diversi rinvii. L'ennesimo quello di ieri mattina, dovuto all'impossibilità, da parte del legale difensore del medico, l'avvocato Agnese Vincenti, a comparire in aula.  Il giudice Silverio Tafuro, stante l'impossibilità a tenere l'udienza, ha nominato un difensore d'ufficio e aggiornato il procedimento al prossimo 6 giugno.  La parte lesa - una quarantenne orvietana - tramite il proprio legale di fiducia, l'avvocato Nadia Bacchio, si è costituita parte civile nel procedimento. 

Lo stesso imputato insieme ad altri sei medici è indagato anche per un altro caso di presunta malasanità.  Quello di una trentenne orvietana che, nel novembre di tre anni fa, entrò in ospedale per curare delle cisti ovariche e, tra un ricovero e l'altro, si ritrovò in terapia intensiva con un'infezione intestinale e una sospetta perforazione dell'utero

Pubblicato il: 22/04/2006

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