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Palombella. Una commissione super partes decida tutto

E la proposta del presidente di un'associazione animalista, Antonio Bruno, che prevede altrimenti battaglia dura

foto di copertina

ORVIETO - "Se non si cambia, suppongo proprio che quest'anno le associazioni animaliste daranno battaglia".  E' con questa premessa che Antonio Bruno, presidente dell'associazione animalista Chicco e Fuffi lancia, a sorpresa, la proposta di una super commissione sulla Palombella chiamata a decidere sulle sorti del piccione che ogni anno incarna la discesa dello Spirito Santo nella tradizionale, e tanto amata e contestata, festa cittadina.  L'idea, destinata a suscitare l'interesse degli attori principali della polemica, nasce dalla necessità, dice Bruno, di "far prevalere il buon senso da entrambe le parti" e di arrivare ad una soluzione che "possa portare almeno ad un armistizio".  

"La proposta - illustra il presidente di Chicco e Fuffi - è la seguente: formare una commissione di saggi composta da eminenti personaggi della cultura  e alti prelati per la Chiesa, che valutino se in un simulacro si possa riscontrare comunque il mantenimento della tradizione".  "La commissione - puntualizza Bruno - dovrebbe essere formata da almeno sette persone, tutte al di fuori dell'ambiente orvietano in modo che possano giudicare e decidere con la massima obiettività. Il giudizio emesso deve essere inappellabile ed esecutivo. Il compito di formare questa commissione dovrebbe essere affidato congiuntamente al presidente dell'Opera del Duomo ed al vescovo monsignor Scanavino".  

La parola, dunque, ora spetta ai protagonisti.  Anche se, nel merito della proposta, pare già di sentire i primi mal di pancia.  Non è difficile, infatti, immaginare il disappunto degli orvietani più affezionati al piccione che non si sa fino a che punto potrebbero accettare di essere "estromessi" dalle decisioni sul rituale della festa.  Una festa che quest'anno cade il 4 giugno e sulle cui modalità l'Opera del Duomo ha fatto sapere che deciderà entro la fine del mese in un Consiglio di amministrazione convocato ad hoc.  La scelta, per il momento, sembra ricadere sul tradizionale piccione vivo che "vola" intubato nel plexiglass con qualche accortezza sulla potenza dei mortaretti per evitare di esporre il pennuto ad inutili fastidi

Pubblicato il: 22/04/2006

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