Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Ma ci sorgono domande a cui non sappiamo rispondere...

Diffusi i dati sui flussi mensili del 2005. Trend positivo nell'Orvietano

foto di copertina

di Dante Freddi

Il 2005 è stato per il turismo orvietano ed umbro un anno dignitoso, che sembra annunciare tempi di ripresa. Sono stati resi noti ieri i flussi mensili nei dodici comprensori della regione e risulta che nove mesi su dodici "tirano", tra italiani e stranieri. Neri sono stati invece febbraio, aprile e maggio.

Le migliori performance sono state registrate nel Trasimeno (+3,4 di arrivi e +4 di presenze) e nell'Alta Valle del Tevere (+3,6 e +6,4) per la provincia di Perugia, e nel Ternano spiccano invece l'Amerino (+9,7 e +28,8) e l'Orvietano (+3,9 e +3,7.

L'assessore Carpinelli, in una recente dichiarazione, ha sostenuto che il successo già annunciato del 2005, per quanto ci riguarda più direttamente "deriva dalle iniziative effettuate, con punti di eccellenza come Orvieto con Gusto, Venti Ascensionali, Umbria Jazz Winter e le Domenicheslow, inoltre è risultata efficace l'attività di  promozione in Italia soprattutto nostro target privilegiato che è il Centro Italia. Le correlazioni con i privati sono estremamente importanti perché solo mettendo insieme le forze e le risorse è possibile raggiungere certi risultati. In questo contesto si inquadra il ruolo del Consorzio 'Orvieto Promotion'. Vale a dire che la scelta dei pacchetti commerciali deve essere promossa dai privati e non dal pubblico".
Le considerazioni di Carpinelli centrano il problema e individuano un percorso, che può risultare produttivo soltanto se privati e pubblico promuovono un'immagine comune, maturata e condivisa.
Sembra però poco chiaro, ed è un ragionamento che abbiamo  già avanzato, quale città e quale territorio sono e saranno offerti ai turisti, vicini e lontani, russi e statunitensi, campani e laziali.

Ci sorgono delle domande, che lasciamo aperte.

La città slow food quanto è "appetitosa" per turisti inseriti in un tour in cui gli fanno mangiare "spaghetti, pollo e insalatina"? quale prodotto vendiamo a questi clienti? gli è proposto Orvieto paesaggio cultura natura, tris inscindibile di ogni dèpliant di ogni centro storico? quale è l'immagine che assessorato e privati stanno confezionando? Orvieto con Gusto, Venti Ascensionali, Umbria Jazz Winter e le Domenicheslow sono in grado da sole di definire la personalità di una città, di caratterizzare il "prodotto", di renderlo forte e riconoscibile?

E tutto il resto, dai musei alla città di studi, dalla necropoli etrusca alla città medievale, dalla Rupe ai castelli e borghi dell'Orvietano dove sono?

Certamente ad ogni mercato sarà offerta un'immagine adattata al target, ma quale è l'atmosfera comune, il concetto che regge l'impostazione?

Orvieto città narrante, lo slogan della città, cosa narra?
Ricordo che quando il marchio fu confezionato, era declinato con un grappolo d'uva per narrare di vino, con un "coccetto" per narrare di artigianato e così via.
Poi si è utilizzata soprattutto l'immagine di sintesi, giustamente.
Ma cosa sintetizza?

Pubblicato il: 21/04/2006

Torna alle notizie...