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Aggressione a Gialletti: deferito all'autorità giudiziaria di Orvieto per minacce e violenza privata

Si tratta di un orvietano di quarantasette anni che corrisponde esattamente alle caratteristiche segnalate

ORVIETO - Ha un nome e un volto l'uomo brizzolato di mezza età che si sarebbe reso protagonista, venerdì sera, dell'aggressione al presidente del consiglio comunale di Orvieto e candidato al Senato nelle liste della Rosa nel Pugno alle politiche, Evasio Gialletti.  Lo hanno denunciato ieri mattina, gli uomini della Digos orvietana, al termine di una serie di accertamenti avviati contestualmente alla denuncia da parte di Gialletti, la mattina di sabato scorso.  Si tratta di un orvietano di quarantasette anni che corrisponde esattamente alle caratteristiche segnalate.  L'uomo è stato deferito all'autorità giudiziaria di Orvieto per minacce e violenza privata.  Nulla trapela sul "movente" dell'episodio.  Anche se - in maniera del tutto ufficiosa - pare sia da ricollegare a scaramucce prelettorali.

L'episodio che aveva malamente segnato la chiusura della campagna elettorale sulla Rupe era avvenuto intorno alle 23,30 della notte di venerdì.  Quando Evasio Gialletti, insieme a due ragazzi del partito, a bordo del furgoncino elettorale, stava facendo ritorno a casa.  Mentre la vettura accostava presso un spazio adiacente alla scuola media "Ippolito Scalza", ad Orvieto scalo in via dei Tigli, di fronte ai manifesti elettorali, le si era affiancato un altro mezzo, da cui era sceso un uomo - sconosciuto avevano detto i presenti - brizzolato, di mezza età, statura media.  Senza una ragione apparente aveva iniziato ad inveire contro Gialletti, che era stato, evidentemente, riconosciuto.  Gialletti, a quel punto, sarebbe sceso dall'auto per capire cosa stesse accadendo.  Ma l'uomo - secondo la versione attorno alla quale hanno lavorato gli inquirenti - aveva continuato ad inveire con frasi sconnesse ed atteggiamenti minacciosi.  Al punto che il presidente del consiglio comunale aveva pensato bene di rientrare nel furgoncino.  Ma l'uomo non aveva desistito e, per tutta risposta, si era gettato sul cofano della vettura per impedirne, probabilmente, la partenza.  Alla fine Gialletti si era "messo in salvo" approfittando del passaggio di un conoscente che, nel frattempo, si era fermato, colpito dal trambusto.  Con la scomparsa dalla scena di Gialletti, poi, anche il suo "aggressore" era sparito nel nulla.  All'indomani il presidente del consiglio comunale non ci pensò due volte a recarsi in commissariato. 

La serie di indagini attivate dalla Digos ha circoscritto in tempi rapidi il ventaglio dei sospetti arrivando ieri a denunciare il presunto responsabile. Restano da capire, ora, i contorni dell'incresciosa vicenda e gli eventuali motivi di attrito tra i personaggi coinvolti.  

 

Pubblicato il: 14/04/2006

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