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Orvieto. Fotografia delle elezioni 2006

Si consolida la maggioranza riformista sulla Rupe. Bene Rifondazione e Forza Italia

ORVIETO - Si consolida la maggioranza riformista sulla Rupe.  L'Ulivo sfonda il 40% migliorando la performance del 2004 e, con 5969 voti, dimostra di attrarre più consensi della somma di quanti al Senato ne abbiano incassati insieme Ds e Margherita.  Questa la novità sostanziale che appare sulla scena politica orvietana all'indomani del contrastato risultato elettorale delle politiche, a livello regionale e nazionale.  Il nuovo soggetto politico, embrione del nascituro partito democratico, sembra aver passato l'esame delle urne. Al punto che, alla luce del risultato, superiore alla media regionale, non è escluso che Orvieto possa essere tra i primi Comuni in Umbria a formare il gruppo consiliare dell'Unione.  Una massa critica del 40% all'interno della quale potrebbe confluire anche "Altra Città" (Maurizio Conticelli e Fabrizio Cortoni), attualmente espressione della minoranza consiliare, ma dentro l'Ulivo.  Una circostanza atipica ma non troppo considerata la provenienza Dl di Conticelli.  Fuori dall'Ulivo, la presenza più forte è quella di Rifondazione.  Partito solido e in crescita. Eleggono Ali Rashid, capolista alla Camera, dove hanno raccolto l'8,39% dei consensi. 
Meglio (128 voti in più) al Senato, dove secondo in lista era l'assessore provinciale Gianpaolo Antoniella e dove il Prc sembra aver beneficiato anche dell'iniezione dei voti del correntone, che avrebbe contribuito alla tenuta dei Ds alla Camera, ma sembra non avrebbe sposato in pieno la candidatura di Loriana Stella, al Senato. La Rosa nel Pugno non è sbocciata. Rispetto alle provinciali, perde consensi, ma i socialisti-radicali, col 4,59%, sono comunque al di sopra della media regionale e nazionale. Negli assestamenti post elettorali, è da vedere, se e come, il risultato potrà essere messo sul tavolo a livello comunale, dove i socialisti esprimono un assessore, il presidente di Rpo e il presidente del Consiglio comunale. La minoranza, e anche questa è una novità, arriva complessivamente alla soglia del 40%. Anche se le performance in genere sembrano calare quanto il terreno di confronto è quello strettamente locale. Più che lusinghiero il risultato di Fi che, nonostante la fuoriuscita di Melasecche e la discesa in campo di Parretti, con 2 mila 284 preferenze, afferra il 16,69% alla Camera (si attestava al 12,11% alle ultime regionali) ed è il secondo partito ad Orvieto e il primo nel centro storico. Fa bene anche An che incassa il 15,46% al Senato e 16% alla Camera.  Supera il dato nazionale e regionale, confermandosi partito ben radicato. Cala rispetto al 2001, recupera sulle amministrative e provinciali e quasi conferma il dato delle regionali. Un bell'exploit è stato, infine, quello dell'Udc che col 5,14% diventa il quinto partito della città raccogliendo, forse, qualche emorragia della Margherita.

Pubblicato il: 12/04/2006

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