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Il giudice chiede una memoria difensiva ad Igino Federici Orsini

Contro il falso ingegnere si è costituito parte civile l'ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni. La prossima udienza a giugno

ORVIETO - Una memoria difensiva per Igino Federici Orsini, il falso ingegnere da ieri pomeriggio alla sbarra per falso, truffa, esercizio abusivo della professione e utilizzo di sigilli.  Il primo stralcio dell'inchiesta sul sedicente professionista orvietano, 44enne, indagato dal gennaio del 2005 dopo quindici anni di onorata carriera senza alcun diploma di laurea, è approdato ieri in aula dove ha subito un primo rinvio.  La nuova udienza è fissata per il mese di giugno: un mese e mezzo di tempo, dunque, che dovrebbe essere quello utile all'avvocato della difesa, Giovanni Guariglia, a depositare la memoria richiesta dal giudice, Silverio Tafuro.  Orsini non era presente ieri pomeriggio in aula, mentre ha scelto di presentarsi la collega orvietana del sedicente professionista, rimasta impigliata nell'inchiesta per false dichiarazioni al pm.  Contro il falso ingegnere si è costituito parte civile l'ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni, rappresentato dal legale designato nella persona del presidente dell'Ordine degli avvocati di Terni, l'avvocato Renato Chiaranti.  All'attenzione del giudice Tafuro in questa prima fase del processo (si procede per rito abbreviato) un reato a rischio di prescrizione che fa riferimento al 2000. Ovvero la partecipazione da parte del falso ingegnere, in squadra con un'equipe di professionisti veri, alla gara d'appalto - che non venne poi vinta - per la realizzazione del parcheggio di via Roma, ad Orvieto.  Un episodio decisamente marginale rispetto a quanti, nel complesso, sarebbero contestati nella mole dei faldoni che compongono l'inchiesta. Una volta chiusa la finta carriera universitaria, Orsini nei primi anni Novanta, infatti, aveva iniziato a lavorare come professionista, aggiudicandosi incarichi importanti con i privati ma anche e soprattutto con Enti pubblici, locali e non. Soltanto con l'Amministrazione comunale di Orvieto avrebbe partecipato ai lavori per la ristrutturazione del palazzo comunale, quelli della scuola elementare di Sferracavallo e quelli più famosi del cantiere della "Madonna del Velo" da cui, a gennaio 2005, è scoppiato lo scandalo del sedicente professionista. Per non parlare dei calcoli sismici per il rilascio di concessioni edilizie e i lavori per le Ferrovie, il Ministero dei Trasporti. Addirittura si parla anche di alcune collaborazioni a Parigi.

 

Pubblicato il: 12/04/2006

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