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Al via stamani il processo per Igino Federici Orsini

Il falso ingegnere orvietano, accusato di falso, truffa, esercizio abusivo della professione e utilizzo di sigilli

ORVIETO - Al via stamani il processo per Igino Federici Orsini.  Il falso ingegnere orvietano, accusato di falso, truffa, esercizio abusivo della professione e utilizzo di sigilli, dovrà comparire in aula nella prima udienza del procedimento penale relativo ad uno stralcio dell'inchiesta che vede indagato Orsini dal gennaio del 2005.  Per lui l'avvocato difensore, Giovanni Guariglia, è ricorso al giudizio allo stato degli atti.

Al centro, una vicenda tutto sommato marginale rispetto al calderone dell'inchiesta, anche se i capi di imputazione restano gli stessi. In particolare lo stralcio, legato al pericolo di prescrizione del reato, riguarda la partecipazione da parte del falso ingegnere, in squadra con un pool di professionisti veri, alla gara d'appalto - non vinta poi - per la realizzazione del parcheggio di via Roma ad Orvieto, nel corso del 2000. Contro Orsini si è costituto parte civile l'ordine degli Ingegneri della Provincia di Terni, rappresentato dal legale designato nella persona del presidente dell'Ordine degli avvocati di Terni, l'avvocato Renato Chiaranti.  Mentre non si è costituito parte civile il Comune di Orvieto che, nello specifico episodio contestato, non ha riportato danni, in quanto la gara d'appalto (per lavori che poi, per altro, non vennero mai eseguiti) fu vinta da altri.  In compenso il contenzioso dell'amministrazione con Orsini, che negli anni ha collezionato vari incarichi pubblici, si aggira intorno ai 120 mila euro.  E farebbe riferimento ai lavori per la ristrutturazione del palazzo comunale, quelli della scuola elementare di Sferracavallo e quelli più famosi del cantiere della "Madonna del Velo" da cui, a gennaio 2005, è scoppiato lo scandalo del sedicente professionista.

Allora sulla spinta di alcune perplessità, nel primo dei lavori interamente affidati al falso ingegnere, il Comune svolse attente verifiche sugli effettivi titoli di studio del professionista, e alla fine si rivolse alla procura portando a galla una vicenda che pareva avere dell'incredibile. Quindici anni di carriera esercitati ai più alti livelli, anche tra i privati e numerosi Enti, tra cui anche la Provincia, le Ferrovie, il Ministero dei Trasporti, anche alcune collaborazioni a Parigi. Tutto con un libretto universitario praticamente vuoto. Sul caso è aperto un fascicolo anche alla procura della Corte dei Conti di Perugia che sta verificando l'entità del danno erariale che la vicenda ha causato alle pubbliche amministrazioni.  Insieme a Orsini alla sbarra - l'accusa è di false dichiarazioni al pm -  ci sarà stamani anche una "collega" orvietana del falso ingegnere. Anche per lei si procede col rito abbreviato. 

Pubblicato il: 11/04/2006

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