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Il vecchietto dove lo metto

Conferenza stampa di presentazione del progetto anziani dell'Orvietano. Insieme comuni, Asl, regione. Presto il via ai lavori di restauro di San Giorgio

foto di copertina

Conferenza stampa di presentazione del "progetto" anziani dell'Orvietano confezionato dal Comune di Orvieto, comune capofila, dall'Asl, dalla Regionei. Erano presenti il sindaco Mocio, l'assessore Stopponi, i vertici dell'Asl, D'Ingecco e Romoli, l'assessore regionale Stufara.

La novità sostanziale è metodologica. Il progetto per accompagnare gli 11.0000 anziani del territorio, di cui 900 non autosufficienti, 2.000 che vivono in coppia e 2.000 che vivono soli, è costruito in stretta collaborazione tra gli enti, comuni e regione e ASL, secondo un concetto che omogeneizza gli interventi socioassistenziali e sanitari.
Non è nuovo il metodo ma è importante che si sia riusciti a praticarlo e forse ieri sera, nella sala del Consiglio comunale, l'aspetto rilevante è stata la presenza di tutti gli attori di questo processo.
L'assessore Cecilia Stopponi ha raccontato i termini essenziali del progetto, che è fondato sul potenziamento della domiciliarità, per garantire agli anziani di rimanere nel loro ambiente il più a lungo possibile, anche se con una rete familiare larga o sfilacciata.
La condizione della permanenza nella propria abitazione è imprescindibile, non soltanto per scontati motivi psicologici, perché è migliore la qualità della vita dell'anziano, ma anche perché è l'unica soluzione possibile. Un anziano in una casa di riposo, o addirittura in una struttura per non autosufficienti, è troppo costoso. Allora sono auspicabile e rappresentano un contributo importante i previsti diurni, dove l'anziano può continuare a tessere i suoi rapporti sociali, ma dove c'è anche assistenza, lavanderia, servizi di sostegno diversi.

Idee buone, che sono tentate ovunque esista sensibilità per l'argomento, ma che sono a tutt'oggi tentativi da mettere a punto, con costanza e continuità.

Il problema degli anziani, anzi il "tema" degli anziani, come ha tenuto a dire l'assessore Stopponi con una puntualizzazione semantica apprezzabile ma che non nasconde la gravità della situazione, crea comprensibile preoccupazione e nello stesso tempo gioia e speranza. Aumenta la vita, ma che aumenti anche la sua qualità dipende da scelte come queste adottate in Umbria e nell'Orvietano, che saranno partecipate alla popolazione e che diverranno occasione dell'atteso Consiglio comunale aperto.

Ancora da definire quantità e provenienza delle risorse. Il piano pluriennale degli investimenti- ha ricordato il sindaco mocio- sarà presentato nel Consiglio comunale aperto.

Per San Giorgio- ha riferito Edoardo Romoli, presidente della Fondazione Piccolomini Febei, presto il via ai lavori del primo stralcio, finanziato dalla vendita di beni della Fondazione e dalla Regione per il 50%. Sarà sistemato gran parte dell'edificio, vi saranno ospitati 20 anziani non atutosufficienti. Il secondo stralcio completerà la sistemazione della villa e creerà altri 20 posti. Il terzo stralcio per sistemare la cosiddetta "torretta" e la ex scuderia.

Sarà la Fondazione, aspetto importante per il metodo di utilizzazione delle professionalità, a gestire il diurno che verrà effettuato nella ex pediatria, ad Orvieto.  

Pubblicato il: 06/04/2006

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