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L'eccidio di Camorena sessantadue anni fa

Le celebrazioni in ricordo del sacrificio dei sette martiri orvietani. Lettera di Serenella Stornelli intitolata emblematicamente" Il fascismo è legge?"

foto di copertina

Mercoledì 29 marzo ricorre il 62° anniversario dell'eccidio nazi-fascista di Camorena: le celebrazioni in ricordo del sacrificio dei sette martiri orvietani. 

Mercoledì 29 marzo la Città di Orvieto celebra il 62° anniversario dell'eccidio nazi-fascista di sette orvietani, avvenuto il 29 marzo del 1944 in località Camorena nei pressi di Orvieto.

Nel manifesto ufficiale delle celebrazioni, promosse dall'Amministrazione comunale si legge: "Il 29 marzo di 61 anni fa sette nostri concittadini: Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Duilio Rossi vennero assassinati  a Camorena per mano dei nazi-fascisti. La loro unica colpa era quella di lottare contro le forze oscure della violenza e della barbarie per l'edificazione della democrazia, della pace e della libertà.  A 62 anni dalla loro scomparsa essi vivono nel ricordo della collettività e nelle azioni di quanti si battono in nome degli ideali nati dalla Resistenza, a difesa delle Istituzioni democratiche e della civile convivenza".

 Il programma delle celebrazioni prevede:

· ore 10,00 - raduno dei partecipanti al Corteo presso il piazzale del Palazzetto dello Sport di Ciconia
· ore 10,15  - partenza del Corteo per Camorena
· ore 11,00  - cerimonia  commemorativa  e deposizione  delle  corone presso il Cippo che ricorda la fucilazione - Gli alunni delle Scuole Elementari e i ragazzi delle Medie e delle Superiori leggeranno alcuni brani dell'epoca.
· ore 11,30 - deposizione di corone presso il Cimitero degli Inglesi

Alle celebrazioni interverrà il vice presidente dell'Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra, Aldo Pacciarini.

Il fascismo è legge?
Lettera aperta per cerare un precedente
di Serenella Stornelli
Durante questo periodo dell'anno ancora più sento forte il sentimento antifascista che eredito da mio padre, partigiano combattente, riconosciuto dall'Anpi seppur giovanissimo all'epoca, e da mio nonno partigiano, fucilato  a 40 anni, padre di tre figli, in quel di Orvieto il 29 marzo del 44.
Proprio in questi giorni, infatti, ricorre l'anniversario della strage  (furono fucilati in sette quel giorno) e, come tutti gli anni mi accingo a  presenziare alla cerimonia che le autorità locali organizzano con una marcia sul luogo dell'eccidio.
Ogni anno che passa, nonostante gli sforzi delle giunte umbre a far  partecipare le scuole, siamo sempre di meno per l'inevitabile defezione degli ex  partigiani ormai ultranovantenni e anche per una certa ossidazione della memoria che il revisionismo galoppante ha generato.
E' proprio a proposito di questo atteggiamento di generale appannamento della realtà storica del periodo fascista che vi scrivo.
Mi riferisco ai fatti di Milano, premettendo che mi dissocio totalmente da qualsiasi atto di violenza, vorrei sottolineare alcuni aspetti che mi hanno colpita:
-come può esistere e essere legittimato uno o più partiti di DICHIARATA matrice fascista
-come può legittimamente essere che il governo, anche se uscente
(definitivamente speriamo), si coalizzi con tali partiti
-come può un prefetto AUTORIZZARE una manifestazione di fascisti in Italia
dove la tentata ricostituzione di partito fascista è un reato
-come può un prefetto NON AUTORIZZARE, almeno, una
contromanifestazione.
Qui si tratta di voler soffocare qualsiasi voce legittima di dissenso
spingendo così i giovani a rabbia, rivolte e violenze, armando la mano di chi non  può più tollerare e scantona in atteggiamenti eccessivi.
Io per prima, 44enne madre di famiglia, non posso più sopportare  l'ipocrisia di autorità preposte che dicono "non c'erano motivi per vietarla" i motivi  c'erano eccome.... basta vedere la registrazione di quella maniestazione, le tv  hanno mostrato solo i disordini dei ragazzi dei centri sociali, per capire che  forse chi canta "faccetta nera" e procede a passo d'oca col saluto romano è un tantinello fuori legge.
Bene io sono stanca... stanca e offesa nel profondo, la mia famiglia e'  stata straziata dalla follia prodotta dal fascismo, e mi sento in tutto e per  tutto erede di quell'atto eroico compiuto da mio nonno e dai suoi fedeli compagni (loro sì vere medaglie d'oro, avendo combattuto per la nostra libertà e non  per soldi) donando la loro vita per far sì che questo non succedesse più.
Ma nonostante l'incostituzionalità di tutto questo mi ritrovo a vedere che  la coalizione del portatore nano di democrazia si allea con la signora  Mussolini strizzando l'occhietto al Savoia pronto ad entrare in politica....ragazzi ma scherziamo o cosa?
Vogliamo di nuovo un governo di Mussolini, Savoia, leggi razziali leghiste privilegi di ricchi e nessuna tutela per i lavoratori ?
Sessanta anni di storia buttati nel secchio insieme a milioni di vite sacrificate? Vedove e orfani del fascismo umiliati in questo modo con il benestare del  signor prefetto? Ti viene sì, la voglia di spaccare tutto, ma siccome noi siamo persone  civili vorrei raggiungere lo scopo in maniera legale, intendo infatti prender  contatti con un legale che desideri prendere a cuore, come me questa causa, io ci metterei il nome anzi, il cognome, e la faccia lui dovrebbe metterci il  cuore e l'impegno per capire se si può legalmente perseguire il prefetto che ha autorizzato una manifestazione illegale e anticostituzionale, sono pronta a costituirmi parte civile, d'altronde sono l'erede di mio nonno e mi sento  lesa da quella gente che sfila inneggiando al Duce.
Quarantuno arresti fra i ragazzi dei centri sociali per i disordini di  Milano e quanti tra i fascisti manifestanti ? Nenche uno!!!!
Bisogna assolutamente creare un precedente, in Francia e in Germania chiunque osi fare il saluto romano si becca tre anni di galera, noi addirittura li autorizziamo a farlo nelle strade?
Come possiamo condannare certi striscioni allo stadio se poi li autorizziamo nelle piazze?
Chiedo a chiunque sia in grado di potermi mettere in contatto con la persona giusta, un legale capace, serio, con il cuore e con il fegato e ancora la  voglia di lottare di fornirgli la mia e-mail.
Diamo ai nostri ragazzi l'esempio e la certezza che in Italia ancora si può operare attraverso la legge, altrimenti inevitabilmente le loro mani  si alzeranno contro l'ignobile sopruso del fascismo.

 

 

 

 

Pubblicato il: 28/03/2006

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