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Via i sigilli dalla Piemar di Fabro

Il gip ha disposto ieri il dissequestro dell'azienda per il recupero di materiale plastico

ORVIETO - Via i sigilli dalla Piemar. Il gip ha disposto ieri il dissequestro dell'azienda per il recupero di materiale plastico di Fabro finita nel mirino del Noe per violazione al decreto Ronchi e altre norme di tutela ambientale. I sigilli erano scattati i primi di marzo a seguito delle indagini partite a settembre del 2005. Allora, i carabinieri sequestrarono in fabbrica una partita di materiale che risultò inquinato da sostanze pericolose e rilevarono una serie di irregolarità per le quali venne denunciato il titolare e legale rappresentante ed il gestore dell'impresa. Con le denunce partì, dalla Provincia di Terni, una diffida alla prosecuzione dell'attività, che, invece, continuò incurante fino al giorno del sequestro, l'8 marzo scorso.  

Gli avvocati difensori Patrizia Marzola e Antonio Barberani, nell'escludere che la Piemar abbia mai svolto alcuna condotta illecita, auspicano, a breve, "una ripresa a pieno ritmo dell'attività dell'azienda che, anche per il notevole numero degli occupati, può ricoprire un ruolo importante per lo sviluppo economico del nostro territorio". 

E' stato condannato, invece, ieri pomeriggio ad un anno di reclusione un 38enne orvietano al centro di numerose vicende giudiziarie. Stavolta si trattava di un tentativo di accoltellamento, danneggiamenti all'auto della municipale e detenzioni di armi da taglio.

Pubblicato il: 25/03/2006

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