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L'intervista al padre di Ilaria, Giorgio Alpi

Approfondimento

di Salamandra
Domenica scorsa il bollettino quotidiano dei leghisti "La Padania" ha ospitato un articolo offensivo dela memoria della nostra collega del TG3 Ilaria Alpi, morta in Somalia insieme all'operatore Miran Hrovatin, mentre cercavano di documentare l'intreccio perverso tra settori economici e dei servizi segreti italiani con affaristi malavitosi legati ai "signori della guerra" somala. Oltre agli attacchi contro il finanziamento "pubblico" del film "Ilaria Alpi, il più crudele dei giorni, co-prodotto dalla RAI, c'è stato anche un malevolo e disinformato commento di un "giornalista" (?) del quotidiano berlusconiano "Il Giornale", pubblicato nel supplemento "Domenicale".

Abbiamo intervistato il papà di Ilaria, che insieme alla moglie da nove anni si batte per ottenere dai tribunali italiani tuta la verità su quella tragica sentenza di morte.

Quale effetto le fanno queste dichiarazioni offensive?
Inizialmente una rabbia tremenda, poi ho ripensato ai tanti attestati di solidarietà che ci vengono da molte parti. Noi viviamo di telefonate, degli inviti che ci vengono da tutte le parti magari per intitolare una strada ad Ilaria: la voce di questa persona ci lascia indifferenti. Si smentisce da solo. E' una sequenza di insolenze e di cose inesatte. Non capiamo la protervia e l'acredine di chi scrive queste insolenze. Evidentemente ha letto male anche gli atti giudiziari, perché tutti i magistrati sostengono che Ilaria è morta per le inchieste che stava svolgendo in Somalia.
Il giornalista del "Giornale" parla anche di quattro giornalisti americani uccisi il 12 luglio del '93, mentre Ilaria in quella occasione si salvò perché parlava perfettamente l'arabo e poi perché la popolazione le voleva talmente bene che fu ospitata da una famiglia somala. Noi abbiamo sempre ringraziato il generale Loi che inviò dei mezzi militari per recuperarla. Parla anche dell'uccisione di Palmisano, l'operatore del TG2 che invece fu ucciso nel 95 e in condizioni diverse, mentre lavorava insieme alla giornalista Carmen La Sorella.
La stranezza è che dice di essere uno dei pochi di aver letto gli atti giudiziari, ma non sa che sono state raccolte notizie della Digos, confermate dai dirigenti del Sisde e del Sismi, i nostri due servizi segreti, che fanno i nomi dei mandanti italiani e somali, che purtroppo non possono essere perseguiti, perché esiste l'articolo 203 del Codice di procedura penale che non permette di dare questi nomi, per non mettere in pericolo le fonti, dichiarate attendibilissime.

Ma non è passato molto tempo per cui queste fonti possono essere pubblicate?
Ci vuole una legge che permetta di adire alle fonti che hanno fornito queste notizie. Comunque, non abbiamo nessuna voglia di intrecciare nessun rapporto con questo Facci, non merita nemmeno una risposta, una querela. No assolutamente!

Ma perché, allora, questi nuovi attacchi sull'operato e la figura di Ilaria?
Non me lo spiego dal punto di vista umano, non saprei come interpretarlo. Si può dare un giudizio sul film. Può piacere o meno. Non c'è un critico che abbia parlato male di questo film. Data la fonte, però, mi sembra che si tratti di una reazione politica: il che rende ancora più squallida la manovra.
E poi è talmente insolente, inesatto. Noi, però, continuiamo per la nostra strada. Abbiamo un avvocato che segue la vicenda, ora c'è uno stralcio presso il Tribunale di Roma e speriamo che si arrivi alla verità. Sono nove anni che lottiamo per avere la verità. Soprattutto, chi sono i mandanti: questo è il fulcro della questione. Si tratta di un gruppo misto tra italiani e somali.
La guerra purtroppo è una cosa infame e in questi giorni noi pensiamo alle colleghe di Ilaria, che stanno svolgendo un lavoro meraviglioso in Iraq. Pochi giorni fa, un servizio sul TG2 il direttore l'ha intitolato "Ilaria a Baghdad". Certamente, se fosse stata viva, Ilaria si sarebbe trovata lì. Noi viviamo con ansia quello che sta succedendo in Iraq, perché è come se Ilaria fosse lì con le sue colleghe.

Pubblicato il: 02/04/2003

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