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Mocio. "Sarà questo il centro storico del futuro"

Presentato in Consiglio comunale il piano per il centro storico che guiderà le ammi istrazoni future. Dalla galleria del Moro  alla viabilità....

foto di copertina

ORVIETO - La città moderna nella città antica. È questa la sfida contenuta nelle linee di indirizzo illustrate ieri pomeriggio dal sindaco, Stefano Mocio, per la riqualificazione del centro storico. Un progetto che guarda allo sviluppo e contiene, in nuce, la filosofia del nuovo "Progetto Orvieto". Un progetto che punta ad una rinnovata attrazione del centro storico, come fulcro di una crescita sostenibile e di un maggior benessere sociale. Queste le "aree" e le "tematiche" individuate ieri dal sindaco nell'ambito del progetto.

Il Duomo: il monumento simbolo della città va "integrato" e contestualizzato con la messa a punto, urgente, del sistema museale orvietano, al momento incompleto. La necessità è di arrivare in tempi rapidi all'utilizzo dei palazzi (Papale, Soliano, Crispo) attualmente di proprietà del demanio statale.

Area delle Caserme (da piazza Cahen a piazza XXIX Marzo): l'area è destinata ad accogliere la "città moderna" che, grazie anche al contributo di progettisti di chiara fama internazionale, sorgerà dentro la città antica: sarà la città dei turismi, del tempo libero, degli studi, del buon vivere e dell'economia industriale. Ovvero il concentrato del modello di sviluppo orvietano. Confermato per la Piave il progetto del "palazzo delle Istituzioni", ovvero l'accorpamento in un luogo unico delle attività istituzionali col doppio vantaggio di abbattere i fitti passivi per il Comune, fare cassa con quelli attivi e liberare contenitori nel centro storico da destinare ad altro uso per gli enti stessi o per i cittadini. Il meccanismo vedrebbe "rientrare" sul mercato molte abitazioni con l'effetto sperato di calmierare i prezzi e incrementare la popolazione residente. Sempre alla Piave sono da individuare gli spazi per il trasferimento dell'istituto professionale e il liceo artistico, l'archivio di Stato e l'Inps. La proposta, per progettare e gestire gli interventi sull'intera area, è di istituire una "governance partecipata alle politiche urbane" che dovrebbe fare capo al Comune, d'intesa con enti locali, esperti scientifici, ministeri competenti ed Rpo.

Torre del Moro, corso Cavour, via Duomo: l'obiettivo è quello di rivitalizzare il sistema commerciale, per consumatori e turisti, obiettivo da perseguire attraverso la riqualificazione di due gallerie: quella di palazzo dei Sette, via della Costituente e vicolo del Popolo e quella di palazzo Gualterio che fa angolo con corso Cavour e piazza San Giuseppe.

Riabitare il centro storico: ridensificare la Rupe sarà possibile attraverso l'utilizzo di immobili pubblici liberati dalle loro attuali funzioni: palazzo della Provincia di via delle Pertiche, palazzo Zitelle Sperse, Istituto tecnico professionale, palazzo Asl via Postierla, ex Pediatria (da destinare ad alloggi e servizi per anziani non autosufficienti).

Lavori del Puc: si tratta, in sinergia con i privati, di progettare interventi per la valorizzazione del patrimonio edilizio del centro storico.

Mobiltà: col parcheggio di via Roma e la definizione della sosta nell'area della Piave e del parcheggio ferroviario sarà possibile rivisitare il sistema delle stanze, del carico e scarico merci, della viabilità, della sicurezza stradale.

Pubblicato il: 21/03/2006

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