Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Indagini sulla discarica de "Le Crete". Spuntano tre nuovi nomi

I nuovi indagati si aggiungono a quelli già noti nel fascicolo della Procura che ha chiuso ufficilamente le indagini...

ORVIETO - Tre nuovi nomi spuntano con la notifica, in corso in questi giorni, della chiusura delle indagini sulla discarica de "Le Crete".  A portare in tutto a 11 le iscrizioni al registro della Procura, per l'inchiesta delle fiamme gialle che portò, il 26 aprile del 2004, al sequestro dell'impianto orvietano, sono i nomi di un dirigente comunale della Rupe e quelli del presidente e del direttore del consorzio napoletano che gestiva i rifiuti.  I nuovi indagati si aggiungono a quelli già noti nel fascicolo della Procura.  Quelli dell'ex commissario straordinario per la Campania, Giulio Facchi, dell'ex assessore regionale all'ambiente, Danilo Monelli e dell'ex sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi.  Accanto ai quali figuravano anche i quattro dirigenti della Sao: il presidente Sante Agarini, l'amministratore delegato Giorgio Custodi, l'ex amministratore delegato, Francesco Ansuini e il direttore dell'impianto, Antonio Fabrizi.  Oltre all'ex dirigente delle politiche ambientali della Regione, Mario Valentini.  

L'inchiesta, aperta due anni fa con l'obiettivo di verificare se nell'impianto orvietano fossero state smaltite quantità di rifiuti in eccesso rispetto a quanto consentito e se fossero giunte dalla Campania sostanze "non contemplate" dall'autorizzazione regionale, chiude ufficialmente. Con le ipotesi di reato contestate che andrebbero dall'abuso d'ufficio, al falso, alla violazione del decreto Ronchi.  Dalla data della notifica, gli indagati avranno, ora, venti giorni di tempo per prendere visione dei voluminosi atti dell'inchiesta, che sembrerebbe comporsi di numerosi faldoni, avanzare eventualmente richieste istruttorie (potrebbero anche chiedere di essere interrogati) e depositare una memoria difensiva. Al termine, il gup fisserà l'udienza preliminare. Il fascicolo aperto dal procuratore capo, Calogero Ferrotti, avrebbe sviscerato in lungo e in largo l'accordo sottoscritto tra Umbria e Campania, sia sotto il profilo politico che tecnico, per fronteggiare l'emergenza rifiuti che rischiava all'epoca di mettere in ginocchio la regione partenopea. E, in particolare, si sarebbe concentrata sul rinnovo dell'accordo di convenzione siglato per far fronte all'emergenza. Tra i vari filoni che si sono dipanati nell'inchiesta un particolare interesse avrebbe suscitato, poi, la verifica strettamente economica dei conti relativi ai trasporti. E dunque la verifica dei conti delle società che si sono succedute - come previsto dagli accordi di programma - nella gestione dei trasporti stessi.

Pubblicato il: 17/03/2006

Torna alle notizie...