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Sciopero generale di 8 ore degli edili

Manifestazione a Roma martedì 14 marzo. Lo scipero coinvolge in Umbria 22mila lavoratori

Sciopero generale di 8 ore degli edili.  Manifestazione a Roma martedì 14 marzo.
I lavoratori delle costruzioni di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil concluderanno così la mobilitazione nazionale di tutta la categoria delle costruzioni. I sindacati ritengono questa giornata di protesta un'azione di lotta inevitabile a seguito dell'atteggiamento assunto dall'Ance durante la trattativa per il rinnovo del 2° biennio economico 2004-05 e del contratto integrativo, scaduto a fine dicembre, che interessa oltre 1milione di addetti.
Solo in Umbria, gli addetti sono oltre 22mila e il settore rappresenta uno dei motori trainanti dell'economia con una incidenza complessiva sul 10% del PIL regionale.

Il 14 marzo i lavoratori edili incroceranno le braccia, ci saranno presidi in tutta Italia e una grande manifestazione a Roma.
L'iniziativa in Piazza SS. Apostoli, che inizierà alle ore 9.30, sarà aperta da una rappresentazione teatrale, l'ExtraMetello della compagnia teatrAria e da musica etnica.
Alla base della protesta, oltre al mancato rinnovo del contratto, c'è la richiesta di maggior sicurezza e legalità nei cantieri.
Dopo cinque mesi di inutili trattative non sono state date risposte adeguate alle richieste del sindacato. Nonostante dieci anni di continua crescita del settore nel nostro Paese, si negano 81 euro per il recupero salariale dovuto all'inflazione e 79 euro per l'incremento dell'elemento economico territoriale.

"Le Federazioni dei lavoratori delle costruzioni - affermano i sindacati- si trovano di fronte ad una  posizione dettata dal prevalere delle opinioni più retrive nell'Associazione dei  costruttori, che persegue il tentativo di modificare le norme sulla mobilità dei  lavoratori nel mercato nazionale, con l'unico intento di diminuire i costi e  rendere ancora più difficile il controllo di un mercato del lavoro che è già  fortemente ammalato di lavoro nero e di evasione contributiva e retributiva.
A ciò è da aggiungersi, ad opera delle stesse parti dell'associazione imprenditoriale, la richiesta di vanificare la normativa contrattuale e legislativa sulla responsabilità dell'impresa nei confronti dei lavoratori delle imprese subappaltatrici.
Una posizione che tende a deresponsabilizzare l'impresa appaltatrice e a incentivare i processi di destrutturazione del ciclo lavorativo edile, così già fortemente provato da una polverizzazione e da un nanismo delle imprese, non motivato da specializzazione organizzativa e tecnologica, ma da fenomeni di concorrenza sleale basati sul non rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori".

Pubblicato il: 13/03/2006

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