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Festa delle oasi WWF. Il 6 aprile ad Alviano

L'invito di Gianni Cardinali a visitare l'oasi di Alviano. Molti i problemi da affrontare per la tutela della fauna. Si corre il serio rischio di tornare indietro di trent'anni

Società

Come ogni anno, anche quest'anno, circa 80 Oasi del WWF, il 6 aprile verranno aperte gratuitamente al pubblico perché ci si possa rendere conto delle varie attività che facciamo.

La festa del 2003 è dedicata in particolar modo al "popolo migratore", il popolo di uccelli che ogni anno, in primavera ed in autunno, sceglie anche l'Italia per compiere il difficoltosissimo viaggio di migrazione dall'Africa all'Europa del Nord e viceversa.

Perché in particolar modo quest'anno? Perché un altro "popolo", quello dei deputati e senatori amici dei cacciatori, sta discutendo proposte di legge incredibili dopo anni ed anni di lotte civili. Uno dei problemi è quello di poter o meno cacciare un migratore di pochi grammi come il fringuello; un altro è quello di poter cacciare anche in febbraio, mese delicatissimo per le migrazioni; un altro ancora è quello di non più considerare la fauna selvatica un bene dello Stato. È proprio il caso di dire che si vuole ritornare indietro nel tempo, addirittura di trenta anni, proprio quando cominciammo le battaglie per realizzare un'area protetta sul Lago di Alviano, un posto importantissimo per la sosta dei migratori acquatici (aironi, oche, anatre selvatiche, beccaccini, cavalieri d'Italia, falchi pescatori, ecc.).

In ottobre, quando è massima la disponibilità di cibo e nel pieno della migrazione, nei nostri regolari censimenti, abbiamo contato anche 10.000 uccelli acquatici su circa 500 ettari di zona umida utile.

Oggi, tra quelle gestite dal WWF, l'Oasi di Alviano è una delle più grandi (900 ettari) ed importanti, proprio per il fatto che si trova lungo la linea migratoria del Tevere.

Ogni anno possiamo segnalare qualche specie significativa che sosta per lungo tempo: tutto questo grazie alla tranquillità ed alla diffusione delle aree protette. La verità è che le oasi non sono mai troppe, come non sono mai troppi gli interventi di gestione dell'ambiente per far sì che la disponibilità di cibo sia abbondante e diversificata per esigenze specifiche.

È quello che tentiamo di fare ad Alviano come altrove. Oltre a migliorare sempre di più le possibilità di fruizione con i sentieri natura.

Quest'anno, ad arricchire le strutture che già possediamo, grazie al sostegno consistente della Provincia di Terni, dell'ENEL prima e della società ENDESA oggi, aggiungeremo uno stagno apposito per osservare le evoluzioni del martin pescatore, un nuovo stagno didattico che ci serve per far osservare la vita dell'acqua dolce anche al microscopio, uno spazio video all'interno del capanno aula ed alimentato con l'impianto fotovoltaico donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.

Il prossimo 6 aprile tutta la struttura, dalle ore 10.00 al tramonto, è visitabile gratuitamente con accompagnatori e con dimostrazioni ad ore prestabilite delle attività didattiche, soprattutto quelle affascinanti con i microscopi.

Oasi di Alviano- Il direttore- Prof. Gianni Cardinali

FOTO1- Un paesaggio suggestivo

FOTO2- Stagno didattico

FOTO3- Stagno didattico

FOTO4-Si studia

FOTO5- Osservatorio

FOTO6- Un aula capanno

Pubblicato il: 01/04/2003

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